(…) È chiaro che Nicolò Zaniolo non è né De Rossi né tanto meno Cristiano Ronaldo. Ma arrivato a Roma la scorsa estate con il forte rischio di diventare un po’ il Verre della situazione (ricorderete nel 2011 lo sfogo del tifoso fuori dallo stadio Olimpico subito dopo Roma-Slovan Bratislava: «Ventisei euro per vedere Verre, ma chi è Verre? So proprio uno…»), Zaniolo ha dimostrato invece di essere un giocatore vero (come del resto poi anche Verre). E lo vuole ribadire anche domenica sera, quando si ritroverà davanti quell’Inter dove ha giocato (e vinto) fino al giugno scorso. Tra l’altro, se quello visto contro il Real Madrid è stato un attacco giovanissimo (con una media di 20,25 anni nei suoi quattro interpreti), altrettanto può succedere domenica prossima, contro l’Inter. Di Francesco, infatti, proverà a rimettere in piedi i due argentini Diego Perottied Javier Pastore, ma considerando che entrambi dovrebbero tornare a lavorare con il gruppo solo nelle prossime ore e che mancano oramai da davvero tanto tempo, possibile che l’attacco sia composto ancora dai quattro baby giallorossi: Zaniolo trequartista, Schick come punta e Kluivert ed Under come esterni offensivi. Insomma, un quartetto di giocatori che possono rappresentare il futuro della Roma, ma da cui la Roma ha bisogno di risposte importanti subito, nell’immediato. Già, perché proprio l’Inter in cui Zaniolo ha vinto tutto potrebbe essere un crocevia fondamentale non solo per il futuro giallorosso in campionato, ma anche per quello di Di Francesco a Trigoria. (…). Che poi sia una partita speciale per Zaniolo, basta andare a ritroso e ripercorrere i suoi passi a Milano, con la maglia dell’Inter, dove è arrivato nell’estate del 2017 dall’Entella per 1,8 milioni (più 1,7 di bonus) e dove con la Primavera ha vinto scudetto, Supercoppa italiana e torneo di Viareggio in una sola stagione. Giocando sempre da protagonista assoluto e gioendo da matti nel giorno in cui Spalletti gli fece fare la prima panchina con i grandi, il 14 aprile scorso (Atalanta-Inter 0-0). «Per me sarà una gara significativa, ma viene prima di tutto la squadra – ha detto Zaniolo nella pancia dell’Olimpico, alla fine di Roma-Real – Speriamo di portare a casa il risultato, che è quel che conta. Il mio ruolo? Preferisco quello di mezzala sinistra, però anche il trequartista va bene. (…)». (…).
Fonte: gazzetta dello sport