(U .Trani) – «Eh già… Io sono ancora qua». Di Francesco canta con Vasco, Cristante sorride con la Roma. Perché sta sempre qui anche Bryan, in mezzo al campo. Da 11 partite è titolare. E senza essere stato mai sostituito dall’allenatore. E in 3 delle ultime 5 gare, ha fatto centro: 3 gol contro il Cagliari alla Sardegna Arena, contro il Genoa all’Olimpico e in questa tappa al Tardini. Con quella contro il Chievo, sempre in casa, sono già 4 le reti (più il bonus di 3 assist). In campionato solo El Shaarawy ne ha segnate di più: 5. Monchi lo ha scelto, d’accordo con l’allenatore, proprio per aumentare il potenziale offensivo della squadra: 27 milioni, dunque, investiti sul centrocampista che, 23 anni compiuti a marzo, è da sempre ispirato quando deve prendere la mira: nei 47 match giocati la stagione scorsa con l’Atalanta, 12 gol (9 in A e 3 in Europa League).
FINALIZZATORE SCELTO Cristante, quando inquadra la porta avversaria, recita da attaccante. Colpisce da fuori e fa sentire la sua presenza in area. Sul corner di Under, la girata di testa è da centravanti di razza. E anche nel modo di prendere la posizione, tra i giocatori del Parma. La rete del vantaggio è cercata. Ma, nel suo percorso di crescita, la semina non è solo di gol. Senza De Rossi, fa il play. Il partner nel 4-2-3-1 è Nzonzi, ma la regia spetta a lui. Che, con personalità, comanda nel gioco e detta il ritmo, alternando i cambi di campo alle verticalizzazioni. Bryan, però, sceglie il basso profilo. «Io ho lavorato normalmente. Inizialmente ho vissuto un periodo di adattamento, come sempre accade quando si cambia squadra. Non si può pretendere che un nuovo giocatore sia al cento per cento dalla prima partita. Ma piano piano le caratteristiche sono uscite. Con Nzonzi l’intesa migliora. Dobbiamo continuare a giocare così. Abbiamo avuto bisogno di partite per conoscerci». La Roma, comunque, risale in classifica: «Non è stato fatto ancora nulla, ma qui è stato importante vincere per aggrapparci ai quei posti che ci spettano in campionato. Siamo stati bravi e abbiamo giocato una gran bella partita».
Fonte: il messaggero