Eusebio Di Francesco ha commentato il clamoroso pareggio-beffa rimediato dalla sua Roma sul campo del Cagliari. Queste le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso:
DI FRANCESCO A SKY SPORT
Nella ripresa siete sembrati una squadra intimidita dall’ambiente.
Per 70 minuti questa squadra voleva chiudere la partita e mi arrabbio vedendo errori da parte di alcuni ragazzi che hanno il desiderio di far gol e non passarla al compagno. Cosa che porta a queste situazioni assurde. Oggi c’erano in campo giocatori con un’esperienza tale che non si può prendere determinati gol. Queste cose minano le certezze, ma va al di là di un discorso tattico. Devi saper tenere la palla lontana, saper leggere quella situazione.
Limiti caratteriali definitivi?
Nelle partite ci sono gli avversari, si può soffrire. Oggi si era sofferto poco o niente e potevamo fare il 3-0. Negli ultimi minuti c’è anche la condizione fisica e la rabbia degli avversari che può crescere. Ho cambiato perché non eravamo più lucidi e non riuscivamo a tenere la palla su. In certe cose non c’è l’attenzione giusta.
Sulla gestione dei cambi.
Potevo cambiare poco davanti. Pastore e Perotti non sono ancora in grado di sostenere una partita da 90 minuti contro squadra con gamba. C’era grande esperienza in campo, l’allenatore a volte risulta relativo. Questo è accaduto, ma io devo prendermi le mie responsabilità. Sono amareggiato e arrabbiato, avevamo la partita in mano. È una partita assurda, il secondo gol 9 contro 11 non si può prendere. Ho messo Florenzi più alto, ho messo Pellegrini perché non avevo altri giocatori, Santon non si era allenato tantissimo. Andiamo a cercare sempre le streghe e i fantasmi. Io ho cercato di dare protezione al 2-0, ma oggi abbiamo dimostrato di avere deficit mentali importanti.
Assenze decisive.
Il nostro leader e capitano De Rossi è fuori e in questi casi poter comunicare ad un giocatore così è importante, servirebbe un time-out. Nel secondo tempo siamo stati fragili dal punto di vista mentale nel leggere certe situazioni.