Alla vigilia della sfida casalinga contro il Genoa, il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre-match. Queste le sue dichiarazioni:
Le condizioni di De Rossi?
Ieri ha fatto un terzo dell’allenamento, domani sarà convocato al di là delle risposte che mi darà oggi. Lui ha il desiderio di stare con la squadra ed è questo che conta.
Che Genoa si aspetta?
Devo dire che hanno avuto un’ottima reazione con la Spal, hanno due attaccanti che si integrano alla perfezione come Piatek e Kouame, dovremo stare attenti a loro.
Le parole del post Plzen hanno lasciato scorie? Cosa è successo da allora?
Quando si analizzano le partite ci si confronta con la realtà, abbiamo valutato errori fatti e atteggiamenti sbagliati. Ho visto dalla squadra una grande voglia di rivalsa
Nelle ipotesi di cambiamento c’è anche la difesa a 3?
Tutto è possibile, va tutto al di là del discorso tecnico-tattico. Va ritrovato lo spirito di squadra e la capacità di vincere i duelli, cosa che ci è mancata a Plzen. Ho lavorato sia con la difesa a 4 che con quella a 3.
Cosa rappresentano questi 90′?
Pensiamo a vincere una partita importante, rappresenta un nuovo inizio. Siamo messi tutti in discussione, io lo sono dalla partita con il Milan, va affrontato tutto nel modo giusto. Bisogna caricare la partita dal punto di vista emotivo, ma non troppo.
Le condizioni di Perotti?
Non sono ottimali ma ho cercato di rimetterlo in campo avendo poca scelta. Negli ultimi giorni si è allenato con continuità, spero in risposte importanti oggi.
In questo momento accusate la distanza fisica dal presidente Pallotta?
La società è stata sempre strutturata in un certo modo, dirlo adesso serve a poco. Magari è un concetto di fondo che andrebbe attuato anche quando le cose vanno bene. Ma i riferimenti in società ce li ho, in primis Monchi.
Come sta affrontando questo momento? Cosa le porterebbe a fare un passo indietro?
Sento invece molto vicino i ragazzi, devo essere io bravo a dare qualcosa in più a loro. Personalmente sono abituato ad affrontare le difficoltà e non a scappare. Dai tifosi mi aspetto sostegno, abbiamo bisogno di loro. E ho ricevuto messaggi di sostegno per ciò che sono e per ciò che ho rappresentato. Sento il dovere di poter dare ancora qualcosa a questa squadra
Cosa manca a Schick? Sarà convocato?
Mi interessa in primo luogo la Roma. Da Schick tutti ci aspettiamo molto di più. Sta a lui ma anche a noi dargli una mano. Nessuno ha il posto assicurato, domani non andranno in campo i nomi, ma una squadra che avrà sulle maglie la scritta ‘A.S. Roma’. Che è quello che conta di più
Cosa l’ha delusa di più?
Non ho il tempo di pensare alle delusioni, devo pensare positivo. Nella vita ci sono persone che ci deludono e poi restano tutta la vita al nostro fianco. L’importante è farsela passare. Magari estrapolate le mie dichiarazioni, ma io mi limito ad analizzare. Cerco di far capire dove ci sono errori, non lo faccio per puntare il dito contro qualcuno. Non faccio giri di parole. Va fatto anche con i ragazzi per farli maturare.
Che cosa manca ai nostri giovani per essere continui?
Credo che dipenda da un insieme di cose. Dalla cultura che c’è in Italia, dai settori giovanili, dalla stampa. Un giovane fa degli errori durante la propria maturazione. Qua nessuno ha mai detto che i giovani sono responsabili o che i giovani ci hanno fatto pareggiare a Cagliari. Non è giusto responsabilizzare dei ragazzi in un momento come questo, mi avevate chiesto di Riccardi. A Cagliari abbiamo preso gol con una linea difensiva di grande esperienza, non è giusto dare la colpa ai giovani. L’Ajax è vero che fa maturare i giovani, ma poi quando arrivano da noi non è che sono completi. Ogni nazione ha un suo gioco. Stiamo cercando di fare dei passi in avanti.