(K.Karimi – A.Papi) – Ecco voti e pagelle del match tra Viktoria Plzen e Roma che ha chiuso il girone di Champions League:
-VIKTORIA PLZEN-
Hruska 6; Havel 6.5, Hejda 6.5, Hubnik 7, Limbersky 5; Prochaska 6, Hrosovsky 6.5; Kopic 6 (Petrzela 6.5), Cermak 6 (Horava sv), Kovarik 7; Chory 7 (Reznicek sv). All: Vrba 7
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-ROMA-
Mirante 5.5 – Esordio in Champions a 35 anni, ma una serata che dovrebbe essere per lui indimenticabile si trasforma in glaciale. Poco reattivo sul primo gol ceco, può poco e nulla sul raddoppio dopo un mezzo miracolo di piede su Kovarik.
Santon 4 – Legnoso, macchinoso, tutt’altro che simile al terzino intraprendente visto ad inizio stagione. Ha molte colpe su entrambe le reti subite. (dal 75′ Florenzi 6 – Prova a spingere, sicuramente più del compagno di reparto).
Manolas 6 – Il meno colpevole della retroguardia, costretto a mettere pezze dove i colleghi dormienti non arrivano. Merita un plauso per gli ‘attributi’ mostrati a fine partita andando sotto il settore ospite in rivolta.
Marcano 4 – Un film dell’orrore, quando gioca lui la Roma perde sistematicamente. Dovrebbe avere esperienza e motivazioni per giocare alla grande, invece fa la parte della bella statuina per tutta la partita. Nel finale va in confusione e rischia di regalare anche la terza rete ai cechi.
Kolarov 5 – Non sempre può salvare la faccia alla Roma; a 33 anni suonati prova a portare la croce, ma stasera lo fa senza brillantezza. In difesa anche lui non pervenuto.
Cristante 6 – L’unico in crescita: come a Cagliari si muove bene in mezzo al campo prendendo confidenza col ruolo di mediano. Nel finale sfiora il pareggio ‘immeritato’.
Nzonzi 5.5 – Alterna interventi positivi a centrocampo ad errori piuttosto banali. L’impressione è che la sua fisicità non basti a dare ritmo al gioco giallorosso. (dal 80′ Lu.Pellegrini 4.5 – Preoccupante il fatto che in dieci minuti riesca a farsi espellere giustamente).
Under 6 – Dovrebbe dare il cambio di ritmo e di passo, ma si accende ad intermittenza. Bello il piazzato mancino che dona un bagliore di luce nella fredda serata di Plzen.
Pastore 4 – Irriconoscibile. Non bastano un paio di colpi di tacco per fare di lui un calciatore utile alla causa giallorossa. Impalpabile pur in un ruolo che gli si addice. Non ha più attenuanti. (dal 59′ Zaniolo 5.5 – Un paio di spunti e nulla più).
Kluivert 5 – Leggero e discontinuo, dovrebbe spaccare il mondo con la sua rapidità e invece si fa frenare senza troppi problemi dalla difesa del Viktoria.
Schick 4 – Anche in Repubblica Ceca, sua terra natia, fa la parte dell’ectoplasma. Nella sua prova incolore, l’ennesima della stagione, si nota solo per una girata che poteva costare un fallo da rigore. Per il resto è debole, anche nel fare sponda per i compagni.
All. Di Francesco – Il capolinea della sua gestione appare sempre più vicino. Dare le responsabilità a giocatori e società è giusto quanto ormai valutazione incompleta. Il tecnico anche con il controllo totale del ritiro non riesce a motivare neanche un po’ una Roma falcidiata ma senza spina dorsale. Il gioco non sussiste e se gente come Kolarov, Nzonzi e Pastore non girano la frittata è completa. Il Genoa rischia di essere davvero l’esame finale.