(M. Lobasso) – Occhio al Porto e a non ubriacarsi. Il gioco di parole è abusato ma realistico: tra gli avversari degli ottavi di Champions i portoghesi sono i meno quotati; ma, appena nel 2016, eliminarono proprio la Roma ai playoff. Con i giallorossi di queste ultime partite c’è poco da essere ottimisti. Per passare ai quarti servirà a febbraio la miglior Roma, hanno ripetuto i dirigenti in coro: da oggi alla doppia sfida portoghese c’è di mezzo gennaio con il suo calciomercato prezioso, facile pensare che qualcosa cambierà in meglio. Il Porto di Sergio Conceicao è primo in campionato e nel suo girone di Champions, dopo un iniziale ko con lo Schalke 04, ha infilato 5 vittorie consecutive. Casillas in porta, Felipe in difesa, la mezza punta Hernani, tutta gente di qualità. E poi c’è il messicano Herrera a centrocampo, un gran talento, che è stato ed è ancora un obiettivo di mercato di Monchi. Non esattamente una squadra cuscinetto, quindi. E’ andata peggio alla Juve che trova nel doppio confronto degli ottavi l’Atletico Madrid di Simeone; ma una squadra che punta alla vittoria finale, prima o poi questi grandi club li deve comunque affrontare e battere.
In tema di spagnole, in Europa League non è andata bene alla Lazio che non era testa di serie. Nei sedicesimi gli è capitato il Siviglia che ha vinto la coppa 3 volte negli ultimi 5 anni (con Emery), mentre il Napoli con lo Zurigo e l’Inter con il Rapid Vienna già festeggiano. Nella Liga ha gli stessi punti dell’Atletico ed è seconda a -3 dal Barça. Di più: nel girone eliminatorio di Europa League ha segnato 18 volte, il miglior attacco tra le 64 partecipanti. Gente come Navas, Muriel, Andrè Silva fanno paura. Immobile e Correa, i due ex della Lazio, faranno bene e in fretta a raccontare a Inzaghi qualche segreto della squadra andalusa guidata da Machn. Servirà un’impresa, già a San Valentino all’Olimpico; poi sei giorni dopo, nel ritorno in Spagna. Per sperare la Lazio dovrà crescere. E tanto.