Le colpe sono di tutti, ma se qualcuno non è convinto della Roma made in Pallotta c’è una porta che lo aspetta. Al termine di «tre giorni molto produttivi a Boston» il presidente affida a un comunicato stampa il piano per salvare il salvabile. Si dice che accusare tutti significa non accusare nessuno, ma in questo caso il significato è un po’ diverso. Pallotta, soprattutto, non ha difeso nessuno: «Non c’è bisogno di sottolineare che non siamo soddisfatti dei risultati e delle prestazioni. Abbiamo parlato molto, in maniera diretta, e il nostro unico obiettivo è migliorare in tutto quello che facciamo. Ci lavoreremo tutti insieme, a partire da me, passando per il consiglio di amministrazione, i dirigenti, Monchi, Di Francesco, il nostro staff tecnico, fino ad arrivare ai giocatori e a tutti i dipendenti». (…) l passaggio più importante è quello finale: «Se qualcuno non si impegnerà a essere parte di questo sforzo collettivo, allora qui non troverà più posto». Pallotta non fa nomi, ma si può capire quello che non gli è andato giù in questi mesi: chi non crede nel progetto perché è stato venduto Strootman, chi pensa che non si possa fare il proprio calcio senza certi acquisti, chi si è seduto sugli allori della semifinale di Champions della scorsa stagione, chi vorrebbe ancora più potere. (…) . La Roma dovrà rialzarsi con pochi rinforzi, nell’immediato e nel mercato di gennaio. A tre giorni dalla trasferta contro la Juve diminuiscono le speranze di recuperare gli infortunati eccellenti. Dzeko, De Rossi, Florenzi e El Shaarawy hanno fatto lavoro individuale. Il bosniaco è quello un po’ più avanti, ma quanti minuti ha nelle gambe? De Rossi andrà in panchina, come contro il Genoa, dando un apporto morale ma non fisico. Florenzi preoccupa, ma ci sono ancora speranze di averlo a disposizione. El Shaarawy non sarà convocato come Lorenzo Pellegrini, che ieri era assente per una sindrome influenzale. (…)
Fonte: corriere della sera