(E. Menghi) – L’ironia del destino ha messo Totti davanti a Rocchi, premiato come miglior arbitro dello scorso campionato, 24 ore dopo la bufera, ma il palco del Megawatt Court di Milano è stato prima di tutto lo scenario scelto dall’AIC per omaggiare la storia romanista, capitano e vice nella stessa notte.
De Rossi non si è presentato alla cerimonia condotta da Diletta Leotta per ritirare il Premio Bulgarelli, mentre l’ex numero 10 elegantissimo con la cravatta in seta e il fazzoletto nel taschino della giacca del completo è stato protagonista del Gran Galà del Calcio e si è portato a casa il riconoscimento alla carriera, destinato anche a Pirlo. Totti stavolta ha preferito glissare sulla Var e dintorni, perché «sennò mi radiano», e si è goduto la cena stellata, dalla pasta di salame al manzo al cucchiaio, dolce di panettone per dessert. All’interno della kermesse non poteva mancare un momento commovente dedicato a Davide Astori.
Nostalgico Alisson, portiere scelto nell’11 migliore della passata stagione (a centrocampo l’altro ex giallorosso Nainggolan): «Seguo la Roma ogni volta che posso, mi manca tanto. Ma Olsen sta facendo benissimo».