(M. Vitelli) – Questa volta non dovrebbe finire qui. Dopo la mancata segnalazione di Fabbri a Rocchi per il fallo commesso da D’Ambrosio ai danni di Zaniolo, ieri sono arrivate le dure parole di Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. «Non riesco a comprendere come si sia potuto fare un errore del genere, una svista inconcepibile. Di questo se ne occuperà il designatore Rizzoli, ora cerchiamo di voltare pagina e tornare a parlare di calcio».
Appare quasi certo, quindi, che Fabbri non la passerà liscia. La sua superficialità nel non comunicare a Rocchi il possibile fallo (che poi le immagini hanno dimostrato esserci) e di non chiedergli di andare a rivedere l’azione nella postazione a bordocampo è inaccettabile. Oltretutto, il comportamento diFabbri getta di nuovo benzina sul fuoco della questione-Var e sulla sua applicazione. Per molti, infatti, dovrebbe esserci la possibilità, per chi crede di aver subito un torto, di «chiamare» l’intervento della tecnologia, come già accade in altri sport. Roma-Inter non è ancora finita e, polemiche Totti-Spallettia parte, resta al centro dell’attenzione di tutti gli appassionati di calcio italiani in quanto c’è la sensazione che la decisione di Rizzoli possa trasformare l’episodio dell’Olimpico in uno spartiacque. «E stato un errore di valutazione – ha specificato il designatore ieri sera al Gran Galà del calcio e non di protocollo. Lavoriamo per migliorarci sia a livello tecnico che di protocollo tenendo in considerazione il lavoro di questo anno e mezzo».
Quel che resta ora, in attesa di sviluppi, è l’amarezza della squadra di Di Francesco. I giallorossi hanno disputato una buona gara ed è evidente quanto la mancata concessione del calcio di rigore (si era ancora sullo 0-0), abbia cambiato l’incontro. Perché dopo l’intervento di D’Ambrosio su Zaniolo l ’azione è proseguita e sono stati i nerazzurri a portarsi in vantaggio. Un doppio colpo negativo per la Roma, brava poi a rientrare in campo dopo l’intervallo col piglio giusto e a rimettere subito le cose a posto con l’imprendibile conclusione di Under.
Ma il fermo-immagine del fallo di D’Ambrosio è solo l’ultima fotografia di una galleria che vede l’album giallorosso «Errori Var a sfavore» tra i più completi della Serie A. Uno dei precedenti più dolorosi riguarda sempre una gara contro l’Inter. È sabato 26 agosto 2017, allo stadio Olimpico di Roma arbitra Irrati, il capo Var è Orsato che, quando Skriniar stende Perotti in area di rigore, diceal direttore di gara che è tutto a posto e che non c’è nemmeno bisogno che vada a rivedere le immagini. In quell’occasione Rizzoli ammise lo sbaglio derubricandolo però ad un «errore di comunicazione» senza intraprendere ulteriori azioni. E poi c’è l’episodio contro la Fiorentina, quando Banti assegna un rigore ai viola per fallo «di faccia» di Olsen su Simeone. L’argentino, lanciato a rete, tocca il pallone prima dell’arrivo del portiere giallorosso, ma quando decide di saltarlo lo colpisce al volto con un calcio. Azione più che dubbia, ma l’arbitro non vuole saperne di andare a rivedere cosa è accaduto e decreta il penalty. Finirà 1-1 con il pareggio di Florenzi. Ovviamente non è solo la Roma a lamentarsi, come dimenticare il gol di mano del milanista Cutrone contro la Lazio (ancora con arbitro Irrati) oppure i tre errori in una sola gara di Tagliavento e dei suoi collaboratori in Crotone-Cagliari, entrambe le gare giocate lo scorso gennaio? Prima o dopo tutte le squadre hanno avuto qualcosa da ridire, segno che c’è ancora molto da fare.