Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, rilasciate alla stampa al termine della gara con il Viktoria Plzen:
DI FRANCESCO A SKY SPORT
La Roma cercava vittoria e prestazione e non c’è stata. Lei cercava alla viglia contenuti tecnici.
Sono partite che servono per fare valutazioni, non ho avuto le risposte che volevo. Siamo partiti bene, ma ad ogni ripartenza ci hanno messo in difficoltà. Per loro era anche una partita da ultima spiaggia.
Difesa collettiva, oggi non si è visto.
È una verità, è la pecca più grande che abbiamo quella di non difendere con continuità e questo ha permesso loro di avere la meglio nei duelli. Non puoi permetterlo.
Parliamo sempre di occasioni per i giocatori come Pastore e Schick
Parlo sempre della squadra, è normale che cerchiamo delle prestazioni da alcuni giocatori ma faccio le mie valutazioni.
Domenica c’è il Genoa.
Diventa tutto molto delicato per il contesto generale. Il risultato stasera aveva meno peso, mi interessava la prestazione. Dobbiamo guardare avanti e al Genoa.
Vista la situazione, nel mercato di gennaio farà delle richieste?
Tutti dobbiamo dimostrare qualcosa e metterci in discussione. Faremo delle valutazioni in sede di mercato, sicuramente.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Occasione persa
Sicuramente si, mi aspettavo una prestazione differente. Siamo partiti bene poi mi è piaciuta poco la fase difensiva della squadra, dovevamo essere più bravi a difendere sia individualmente che di squadra e l’ho ripetuto anche nell’intervallo e in questi giorni. Dovevamo fare molto di più.
La difesa fatica. È una questione di meccanismi?
I meccanismi diventano relativi quando non si va a difendere in maniera veemente e non si vanno a vincere i contrasti, per questo il sistema tattico diventa meno importante. Sarà fondamentale scegliere le persone giuste per domenica. Non accetto il non mettere dentro al campo determinate caratteristiche, magari qualcuno non le ha e ci confonde facendoci pensare che le abbia. Di questo devo tenerne conto.
Manolas ha detto che tante cose provate in allenamento non ci vengono in partita
Io lavoro di concetti che avete anche visto in passato, non è che andiamo a Trigoria a berci le birrette o a farci le passeggiate, si lavora a determinati concetti, per esempio nel secondo gol che abbiamo preso solitamente quando un terzino accompagna l’azione l’altro lavora dentro e invece noi ci siamo fatti trovare scoperti dalla parte opposta, sono tutte situazioni sulle quali lavoriamo ma ora non riusciamo a metterle a frutto. C’è un po’ di timore magari e di difficoltà in generale e dobbiamo cercare di ripurirlo velocemente
Mi aspettavo un atteggiamento diverso oggi dai singoli giocatori, era una partita importante per il morale. Questo mi preoccupa… (domanda di Ruggiero Rizzitelli, ndr)
Condivido quello che dici, si vede che qualcuno non ha queste capacità, nel momento di difficoltà non riesce a tirar fuori determinate cose. Tu avevi queste caratteristiche come le avevo io nel mio modo di giocare e questa è una cosa che non posso accettare.
Vede una via d’uscita lei da questa situazione? Kolarov mediano come mai?
Riguardo Kolarov, non avevo soluzioni gli ultimi 10 minuti, lo avevo provato in settimana per avere maggiore qualità in mezzo al campo e avere maggiori possibilità di essere pericolosi. Non avevo altri cambi offensivi. Credo che la prima cosa su cui lavorare sono questi errori, ribadisco per l’ennesima volta che in certi momenti questi ragazzi vanno in difficoltà e non riescono a interpretare al meglio quello che gli si chiede. Bisogna pensare alla partita di domenica e portare a casa i tre punti, che sono importanti per tutti.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Aveva schierato la formazione più credibile possibile, ma come spiega l’atteggiamento della squadra?
Siamo partiti benino con il palleggio, con voglia di fare la partita, ma ogni ripartenza ci mettevano in difficoltà. La cosa che mi è piaciuta meno è stata la fase difensiva della squadra. Non abbiamo avuto la determinazione e la veemenza per andare a difendere certi palloni. E questo è inammissibile. Ma questo mi porterà a fare tante valutazioni, anche in base alle caratteristiche di alcuni giocatori.
E’ il momento più brutto che ha vissuto a Roma?
Da allenatore si, da giocatore ce ne sono stati di più difficili e particolari. Ora preferisco pensare alla situazione attuale, bisogna uscirne il primo possibile.
Il ritiro continuerà? Si è fatto un’idea sul motivo per il quale la squadra non la segue?
La sua domanda non mi è piaciuta, lei così determina che la squadra non mi segue e non lo può sapere, perché fa un altro lavoro. Per questo non rispondo.
Tanti segni di nervosismo dai giocatori, comprensibili da un lato ma in momenti del genere dovrebbe esserci coesione…
Dobbiamo essere bravi ad evitare questi momenti. Le sconfitte sono di tutti, non solo di un singolo. In questo momento siamo tutti responsabili, non si fanno distinzioni. E dobbiamo iniziare tutti quanti a guardarci dentro.