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Calciomercato e parametri zero: dal 2013 quasi 2 miliardi guadagnati dai procuratori

(G. CAPUANO) – Agiscono sempre meno nell’ombra dei grandi campioni che spostano. Guadagnano cifre altissime che escono dal sistema calcio e sono finiti nel mirino della Fifa che vorrebbe ridurne poteri e giro d’affari. Sono i procuratori o intermediari che gravitano nell’orbita del calciomercato e che ne sono diventati protagonisti quasi quanto i player (top e non) e i club di cui rappresentano gli interessi facendosi pagare caramente. Non si muove affare senza il loro consenso, o quasi. E la percentuale che prendono sul passaggio di un calciatore da una squadra all’altra nel panorama internazionale è di poco superiore al 7% quando in ballo ci sono 5 o più milioni di euro per salire fino al 28% nel caso di affari low cost con i club come committenti dei loro servigi. Il giro d’affari è impressionante. Dal 2013 al 2018 il costo totale delle intermediazioni è stato di 1,86 miliardi di euro e gli intermediari sono entrati in gioco in ben 16.825 trasferimenti internazionali su un totale di 86.212: uno su cinque. Numeri ricavati dal sistema TMS della Fifa dove i club sono obbligati a registrare i valori delle proprie operazioni compresi i cosiddetti ‘oneri accessori’.

La corsa all’oro dei parametri zero – Il fenomeno si sta accentuando con il moltiplicarsi delle operazioni con i cosiddetti ‘parametri zero’, ovvero i calciatori arrivati a scadenza di contratto e liberi di accasarsi in un altro club senza che questi debba riconoscere nulla alla squadra dalla quale vengono. Parametri zero solo virtualmente, visto che nel caso dei top player gran parte del guadagno finisce nelle tasche degli intermediari e dei giocatori stessi. I casi di De Vrij (7,5 milioni di commissioni), Emre Can (16), Ramsey (si parla di 9 milioni) e, prima ancora, di Llorente e Pogba solo per citare i maggiori, fanno scuola. La lista dei calciatori con contratto in scadenza al 30 giugno 2019 è lunga e fa gola a tanti, promettendo di aumentare il peso e i guadagni dei procuratori. Anche il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario, entrato in vigore nel giugno 2018, obbliga le società a maggiore trasparenza.

Quanto spende la Serie A – La corsa al rialzo delle spese per intermediazioni è fotografata dai numeri oltre che dalla cronaca. Dal 2013 (190 milioni di euro in tutto il mondo) al 2018 (478 milioni) l’incremento è stato del 151 per cento. Una crescita che si è accentuata negli ultimi mesi: +22,5% dal 2017 al 2018. Quasi tutto il giro d’affari è generato da operazioni che coinvolgono club sotto il controllo dell’Uefa: 458 milioni di euro nell’anno solare 2018 su un totale di 478 (96%).Agli altri restano le briciole. E dentro il microcosmo europeo sono Premier League(136 milioni di euro) e Serie A (115) i due campionati che mettono maggiormente mano al portafoglio per garantirsi i servigi degli intermediari. Più staccate Bundesliga (49), Portogallo (38), Liga spagnola (33) e Ligue1 francese (29).

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Fonte: Panorama.it

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