(E. Menghi) – Un anno fa, di questi tempi, la tentazione Chelsea cominciava a prendere corpo e teneva impegnata la testa di Dzeko, che adesso invece pensa solo a scendere in campo con la Roma. Il bosniaco ha bisogno di giocare, in tutto dicembre ha accumulato appena 106 minuti e a Parma, per l’ultima sfida del 2018, ha ritrovata la maglia da titolare che ora vuole tenersi stretta. L’infortunio è alle spalle e lunedì contro la Virtus Entella il numero 9 ha buone possibilità di essere nell’undici di partenza, perché Di Francesco freme per ritrovare il miglior Dzeko e al tempo stesso spera di evitare l’uscita prematura dalla Coppa Italia, com’è stato nella passata edizione per mano del Torino, perciò limiterà il turnover e prenderà le giuste precauzioni. L’exCity era stato inizialmente risparmiato contro i granata e nel quarto d’ora finale non era riuscito, comunque, a ribaltare la sentenza. Stavolta, seppur all’Olimpico contro una squadra di terza serie, è lo stesso bomber a chiedere spazio, perché più che di riposo necessita di rimettersi in moto e dovrebbe, dunque, essere accontentato a discapito di Schick.
Il 2019 dovrebbe cominciare con Dzeko in campo dal 1′, con una grande voglia di riscattarsi. Perché alle spalle si lascia appena 2 reti in campionato, è a secco da 96 giorni in Serie A (l’ultimo gol ad Empoli) e da 79 contando la Champions (Cska Mosca in casa), dove invece la sua vena realizzativa è rimasta inalterata e conta 5 centri. Nella passata stagione al giro di boa aveva segnato 8 gol e aveva conservato lo stesso ritmo nella seconda parte, chiudendo a 16 in campionato. Praticamente faceva gol una volta ogni 2 (e un po’), oggi è lontanissimo da questa media e la Roma spera di ritrovare il «vecchio» Dzeko il prima possibile. Magari a cominciare dalla Coppa Italia, tornata a fare gala. A tentarlo 12 mesi fa c’era invece il Chelsea: «A Conte – ha rive-lato ieri a RMC Sport Angelo Alessio, suo vice per 8 lunghi anni – piacciono i giocatori che hanno le caratteristiche del bosniaco, una punta alta, strutturata e che trascina la squadra. Molto era stata discusso, ma alla fine non c’è mai stata una vera negoziazione tra le due società» Il futuro? L’attaccante, prossimo ai 33 anni, ha il contratto in scadenza nel 2020, con uno degli ingaggi più onerosi della rasa, e non sarebbe così strano se qualche club a giugno decidesse di puntare sull’usato sicuro offrendogli più stagioni, cosa che non è escluso facciano i giallorossi, spalmando però lo stipendio. Prima, però Dzeko deve pensare a ritrovarsi, partendo dalla Coppa Italia per pochi intimi (10 mila tagliandi staccati finora), passando per il campionato e arrivando al top agli ottavi di Champions col Porto, per cui il pienone all’Olimpico è assicurato: già venduti 42 mila biglietti.
Fonte: il tempo