(A. Austini) – Sono passati quasi undici anni. Da quel 24 maggio 2008, giorno della finale di Coppa Italia vinta per la seconda stagione consecutiva dalla Roma di Spalletti contro l’Inter di Mancini, nessun giocatore, allenatore, presidente o dirigente giallorosso è riuscito a portare un altro trofeo a Trigoria. Un’astinenza che sta dilaniando la tifoseria, che l’ha resa impaziente, isterica, sfiduciata, spesso cattiva. Perché non se ne può più di vedere gli altri vincere (cioè quasi sempre la Juventus) e sarebbe arrivata l’ora di portarsi a casa qualcosa. Anzi, qualsiasi cosa. E allora la Coppa Italia, un tempo considerata come obiettivo di ripiego, adesso fa gola.
Nei sette anni di dominio in campionato, la Juve se n’è portate a casa comunque quattro, “lasciandone” due al Napoli e una alla Lazio. Oltre alla ferita ancora aperta di quella finale persa nel 2013, la Roma durante l’era americana si è fermata due volte in semifinale, due ai quarti e altrettante al primo turno. Non un torneo del tutto snobbato, quindi, ma sono decisamente più amari che dolci i ricordi recenti. Il nuovo inseguimento alla Coppa riparte lunedì prossimo, dagli ottavi in casa contro I’Entella, da prendere con le molle visto il precedente dello Spezia, punto più basso della gestione Pallotta. Quest’anno Di Francesco è intenzionato a giocarsi sul serio il secondo trofeo nazionale, non ripetendo l’errore – così definito da lui stesso – commesso la scorsa stagione contro il Torino, quando cambia dieci titolari su undici finendo eliminato.
Nella partita inaugurale del 2019 giallorosso, quindi, darà spazio a diversi senatori. Dzeko ha bisogno di giocare, idem Lorenzo Pellegrini, Perotti ed El Shaarawy. In difesa Florenzi dovrebbe essere al suo posto a meno che non si voglia dare una chance a Karsdorp (Santon è convalescente insieme a Coric e Manolas), Fazio guiderà il reparto e non è detto che Kolarov lasci spazio a Luca Pellegrini. Probabile che in porta giochi Mirante, ma dai turni successivi Olsen potrebbe tornare al suo posto. Insomma si fa subito sul serio, sperando di evitare un’altra figuraccia storica, per poi sfidare il 30 gennaio (date da confermare) una tra Torino e Fiorentina nei quarti in gara secca, con il campo a sorteggio. Volendosi spingere oltre, la probabile semifinale doppia sarebbe con la Juventus, ma non è il caso di arrivare così lontano con la testa perché la Roma di quest’anno non regala ancora alcuna certezza.
“Abbiamo finito il 2018 con il piglio giusto – ha spiegato Florenzi a Italia Uno – sappiamo che possiamo e dobbiamo fare meglio. Nel 2019 serve più continuità e risultati positivi”. Sulla Coppa Italia l’esterno romano si esprime così: “Potrebbe essere un obiettivo importante, ma non dobbiamo togliere i sogni dalla nostra testa. Anche se sappiamo che è una cosa “impossibile” abbiamo anche un altro traguardo: la Champions. Ripercorrere quanto fatto l’anno scorso sarebbe un sogno”. Se ne riparla il 12 febbraio, quando all’Olimpico arriverà il Porto reduce dalla diciottesima vittoria consecutiva fra campionato e coppa. Ricorda un po’ il Barcellona dell’anno scorso, che non aveva perso una partita. Fino alla Roma.
Fonte: Il Tempo