(F. Ferrazza) – Non ha preso per niente bene le indiscrezioni che raccontano di un incontro tra Franco Baldini e Maurizio Sarri a Londra. E fatica a nascondere il suo malumore per questi spifferi che arrivano in un momento così delicato della stagione «Sono storie senza senso, io penso solo al Frosinone — è stizzito Eusebio Di Francesco — questo è un ambiente che destabilizza, ma il mio referente è Monchi e il resto sono chiacchiere. Magari per qualcuno è comodo parlare di altre cose oltre il calcio, ma a me interessa solo la partita». Stasera, contro i ciociari, Di Francesco cerca tre punti scaccia-pensieri, sperando di riportare l’attenzione sulla corsa al quarto posto. E la vera domanda che si sta facendo in questi giorni riguarda i quattro diffidati (Florenzi, Fazio, Manolas, Zaniolo): farli giocare, rischiando che saltino il derby, oppure fare calcoli che rischiano di complicare la gara col Frosinone? «Alcuni di loro giocheranno sicuramente, farò valutazioni in base al turnover, a chi ritengo opportuno far rifiatare». Andando nello specifico, prima fa una battuta tattica («magari schiererò il 3-5-2») e poi si lascia andare a delle ammissioni di formazione: «“Zaniolo potrebbe anche riposare, ma non diamo vantaggi a nessuno — spiega l’allenatore — Non possiamo pretendere faccia tutte le partite allo stesso livello ed è probabile possa partire dalla panchina. Se è poco tutelato dagli arbitri? Non voglio creargli alibi, deve capire che in certi momenti non deve andare a terra. Ha impeto, ci sta prenda qualche giallo, ma è vero che gli fischiano pochi falli a favore». E ancora: «De Rossi giocherà titolare, mentre Ünder non sarà nemmeno convocato, perché ancora non è pronto. Come esterni d’attacco — con Dzeko centravanti — ho tre giocatori per due maglie. Perotti, El Shaarawy e Kluivert, non ne ho tanti e deciderò all’ultimo tra loro, anche se in passato ho adattato in quel ruolo anche Florenzi e Zaniolo». El Shaarawy è uno dei più decisivi in questa stagione, e una maglia dovrebbe essere proprio la sua. «Nel calcio le cose cambiano molto in fretta — le parole del Faraone — quindi preferisco per scaramanzia non dire che è la stagione della mia maturità. Io la pressione me la metto addosso da solo, sono sempre molto esigente nei confronti di me stesso. Quest’anno mi sento più tranquillo, prendo esempio dalla professionalità di De Rossi e Kolarov».
Fonte: la repubblica