(D. SALTARI) – (…) Il trasferimento di Alisson al Liverpool ha lasciato un solco profondo anche nel gioco della Roma, che in estate ha deciso di affidare la sua porta a Robin Olsen. Anche in questo caso non è solo una questione di riflessi tra i pali, anche se ovviamente anche quello sta inevitabilmente influendo sui risultati dei giallorossi. Se Alisson in porta è statisticamente eccezionale, infatti, Olsen invece rientra in una fascia media anche in Serie A, con il 72% di tiri in porta parati e una differenza tra Expected Goals subiti e gol concessi addirittura di -11,7 (15esimo nel campionato italiano in questa statistica). Pur essendo tecnicamente pulito, Olsen è molto più conservativo con i piedi e soprattutto non è particolarmente a suo agio nell’uscire dalla porta e a giocare da libero. L’altezza media dei tocchi del portiere svedese è di 9,1 metri dalla linea di porta, cioè esattamente due metri in meno rispetto a quella di Alisson la scorsa stagione, mentre le sweeper keepings si fermano a 0,25 per 90 minuti, cioè la metà del dato del brasiliano di quest’anno e quasi meno di un quinto di quello della scorsa stagione. Nonostante non sia sicuramente l’unico, è un dato da prendere in considerazione quando si valuta la scelta di Di Francesco di adottare un atteggiamento più prudente e una linea di difesa molto più bassa rispetto all’anno scorso, soprattutto contro le squadre della parte alta della classifica. L’altezza media del baricentro della Roma è infatti passato dai 50,2 metri dell’anno scorso ai 49,1 metri di quest’anno. Certo, è probabile che la decisione dell’allenatore abruzzese sia stata provocata anche da altri ragionamenti – compreso ovviamente anche il cambio di modulo – e non è detto che le cose non cambieranno ulteriormente in futuro – per esempio, nelle ultimissime partite di campionato si è tornata a vedere una difesa altissima e un Olsen insolitamente fuori dalla propria area di rigore (una scelta che però si è già scontrata con le sue caratteristiche, come il 7-1 subito in Coppa Italia contro la Fiorentina ha confermato). Non c’è dubbio che la cessione di Alisson abbia lasciato un grosso vuoto nel gioco della Roma, che Di francesco ha faticato molto a riempire. Il portiere brasiliano è un profilo quasi unico nel panorama calcistico mondiale e i vantaggi derivanti dal suo gioco non sono tutti evidenti come le parate miracolose che ci ritroviamo negli highlights alla fine di ogni giornata di campionato.
Fonte: Ultimouomo.com