È vero, magari non dura ancora novanta minuti, non sprizza energia per tutta la partita e deve ancora imparare a dosare le energie. Ma anche ieri uno dei lampi più belli nell’arcobaleno giallorosso è stato proprio lui, Nicolò Zaniolo, l’uomo in cui la gente giallorossa si identifica per il futuro. (…) E poi c’è anche il gol, il terzo in giallorosso, meglio alla sua età con la Roma ha fatto solo un certo Francesco Totti. Un paragone che nella Capitale pesa come un macigno, ma con cui Zaniolo ha imparato a convivere da un po’. «Meritavamo di più, abbiamo avuto almeno 3-4 occasioni per segnare e non ci siamo riusciti – dice Nicolò a fine gara –. Di questa partita però non c’è niente da buttare via. La prestazione c’è stata e venerdì a Verona (contro il Chievo, ndr) c’è un’altra partita da vincere». Con Zaniolo sempre in prima linea, a seguire come un mantra le indicazioni di Di Francesco. «Stavolta dovevo uscire in pressione sul loro difensore centrale e sul portatore di palla – continua lui –. Poi il mister mi ha detto semplicemente di fare tutto quello che so fare, che la partita sarebbe venuta di conseguenza» (…) Anche se poi proprio Di Francesco entra nel paragone che fanno un po’ tutti, quello con Totti. «Ma con Francesco lui non c’entra niente, sono molto diversi. In comune hanno una cosa: anche Nicolò parla poco, ma vuole sempre la palla. Magari sbaglia, ma poi se la va a riprendere. È questa è una qualità, perché a volte, in certe partite, si tende a nascondersi e lui non lo fa. Mi auguro resti spensierato, anche quando rinnoverà il contratto, perché è giusto che lo rinnovi. Se gli posso dare un consiglio, però, gli dico di tenersi stretto la Roma» (…)
Fonte: gasport