Lorenzo Pellegrini,centrocampista della Roma, ha rilasciato un’intervista all’emittente radiofonica romana. Queste le sue parole
Come ha vissuto la grande popolarità dopo il gol al derby?
In realtà è stato tutto più semplice dal derby in poi. L’anno scorso è particolare, ho dovuto fare i conti con nuove emozioni e sensazioni, non è stato semplice Noi siamo fuori quello che siamo dentro al campo, c’è stata un po’ di discontuinità. Lo scorso anno non ho raggiunto i miei obiettivi e quest’anno volevo essere più continuo. Giocare una partita allo stadio con i propri tifosi che ti incitano è più facile, Sentirli con me è bello.
La sua opinione sulla Roma? La definisce una buona squadra o una grande squadra
Per me è una grande squadra e una grande società con grandi uomini prima che giocatori. È sicuramente una società che, tramite il proprio progetto, deve porsi degli obiettivi più grandi. Non per raggiungerli dopo tre mesi come si può pensare, deve costruire la propria casa, il proprio stadio, una pietra alla volta. Deve porsi degli step, raggiungerli sempre piano piano e poi superarli. Così da qui a pochi anni può diventare una delle più grandi in Europa.
Il suo ruolo in campo?
Cerco di essere sempre disponibile in qualsiasi ruolo. Sinceramente da trequartista mi vedo meglio, mi piace abbassarmi a prendere la palla, sono più libero. Da mediano o da mezzala diciamo che ti devi dividere il campo, mentre il trequartista può giocare a tutto campo. Sicuramente mi piace anche fare il mediano in un centrocampo a due, oltre che fare la mezzala, ruolo in cui sono nato.
Se rimproverassi alla squadra di non essere consapevole di quanto è forte, lo accetterebbe?
Sono un po’ in disaccordo. Il campo lo viviamo tutti i giorni, conosciamo le qualità dei miei compagni. Non stiamo qui a raccontarci facile, quest’anno abbiamo sbagliato tanto. Il 7-1 con la Fiorentina è stato un episodio, se rigiochi cento volte quella partita non finisce mai così. Dobbiamo migliorare tutti quanti, questa squadra è fatta di ragazzi giovani, si deve crescere e acquisire esperienza. Sicuramente c’è da migliorare, ma personalmente non c’è mai stato un dubbio sulle qualità di ognuno di noi. Sappiamo di essere stati costruiti per stare in alto, abbiamo margini di miglioramento ma siamo costruiti per stare in alto che è dove vogliamo stare.
Non pensa di poter migliorare in fase realizzativa?
Assolutamente. Al Sassuolo ho fatto qualche gol in più, lo scorso anno ne ho fatti solo 3. Il discorso che avevo fatto prima torna anche qui. Lo so che quello nel derby vale di più per voi, ma valgono tutti uno, purtroppo (ride). Tutti abbiamo margini di miglioramento perché siamo tutti giovani. Devo assolutamente fare più gol, è qualcosa che voglio, è un mio obiettivo.
Cosa succede in qualche momento di gara, quando vi perdete? Ve lo spiegate tra di voi?
Non penso che si smetta di ragionare da squadra come dite. Vi giuro che tutti pensano a vincere nessuno al proprio orticello. L’obiettivo è sempre vincere, su questo non sono d’accordo. Poi è umano che quando arrivano alcuni episodi negativi… Non dico che ti butti giù ma inconsciamente li accusi. Su questo dobbiamo lavorare. Magari a volte è successo che, nonostante si stava facendo una buona gara, per un episodio negativo ti spegni. Non mi trovo d’accordo. Dico una stupidaggine: contro il Milan abbiamo preso gol in una situazione di gioco nella quale io per primo dovevo fare meglio, un episodio negativo che però non ci ha buttato giù, c’è stata una grande prestazione e abbiamo giocato per vincere, non per pareggiare. La reazione di squadra, se ce l’hai una volta, c’è perché ce l’hai dentro. Sono felice di essere qui, se un mio compagno è in difficoltà sono il primo a dare una mano. Questo significa ragionare da squadra.
Come state in vista di Roma-Porto? E’ una sfida che può cambiare la percezione che hanno di voi, ha percepito la carica e la serenità necessaria per fare l’impresa?
Vi assicuro che il Porto è una grande squadra. Non è di livello top ma è grande squadra, sarà difficile. Sappiamo quali emozioni porta passare il turno, l’abbiamo vissuto l’anno scorso. Ed è importante per noi, ti cambia una stagione, nonostante le difficoltà che abbiamo trovato in alcune occasioni in campionato. Il 7-1 in Coppa Italia è stato un episodio, lo ribadisco. In campionato vogliamo arrivare tra i primi quattro, ci siamo e in Champions vogliamo superare il turno. Martedì sarà una battaglia da fare tutti insieme, è troppo importante per noi arrivare allo stadio e trovare i nostri tifosi, ti dà una spinta in più una cosa che gli altri non possono capire. Dal mio punto di vista un avversario prende forza se vede che i tifosi non sono con noi. E non possiamo permettercelo. Sarà importante giocare tutti insieme questa partita per metterci nelle condizioni di passare il turno.
Un desiderio da esprimere per un suo compagno di squadra?
Mi viene da pensare a De Rossi. Tutti sanno quanto è importante per noi, anche solo averlo in campo. Daniele potrebbe mettersi seduto in campo e sarebbe già importante. In questo momento in cui deve un po’ più stare attento, si è appena ripreso dall’infortunio e abbiamo visto come sta. Ecco… Vorrei farlo stare bene, così stiamo bene pure noi.
Zaniolo?
Nicolò è un ragazzo molto intelligente. Sa quello che gli sta accadendo, non gli succede nulla per caso. Si è meritato tutto questo. Deve sapere che adesso per lui e tutto bello Ma potrà esserci un momento difficile. Lì dovrà farsi trovare pronto.
Si sente un giocatore di livello internazionale?
Non ho mai giocato in altri campionati. Non lo so, forse ce lo dirà il tempo giocando in nazionale. Quello a cui pensò sempre, come dicevo prima, è venire qui ogni giorno per migliorarmi. Mi godo i miei 22 anni e spero di godermi la mia carriera al massimo.
Tanti capitani roma, la fascia è anche un suo sogno?
Ovviamente. Ci sono nomi pesanti nella lista, l’ho detto spesso però. Già essere qui significa essere a casa. A Trigoria ci sono cresciuto, quando fai il settore giovanile poi si ambisce di arrivare qui. E quando ci sei dentro non ti rendi conto di quanto è grande, è qualcosa che vivi. Quante volte ho fatto questa strada con mamma e papà. Adesso la faccio da solo, mi alleno sul campo A, prima entravo dal terzo cancello. Già il pensiero di essere in futuro in questa lista è qualcosa di incredibile.
Fonte: Trs