Stephan El Shaarawy è al Nike Store di via del Corso per presentare i nuovi scarpini Mercurial Gameover. Come riportato da Il Romanista durante l’evento, il faraone ha rilasciato alcune dichiarazioni:
“Per essere un calciatore professionisti bisogna essere umili e rimanere sempre con i piedi per terra. È difficile arrivare al top ma è facile scendere. Il mio idolo? È sempre stato Kakà, l’ho sempre stimato. Una persona di cuore e buona a cui mi sono sempre ispirato. Io ho cominciato a 4-5 anni in una squadra della mia città, Savona. Ho fatto 6 anni li e poi sono andato a Genoa e ho fatto li il settore giovanile, ho fatto l’esordio in serie a e poi sono passato al Padova prima di finire poi al Milan. Perché mi chiamano il Faraone? Per le mie origini egiziane. La prima volta che mi hanno chiamato così è stata per un’esultanza che ho fatto in Primavera. La prima volta che sono entrato in campo con la Roma è stata una grande emozione. Feci il mio primo gol contro col Frosinone ed è stato molto bello. In quel periodo la Curva non entrava allo stadio ma è stato comunque un momento molto bello. Cosa avrei fatto nella vita senza calcio? Non ci ho mai pensato, per me è iniziato tutto velocemente. Il calcio è la mia vita è ho sempre seguito il mio sogno. Non ho mai pensato a altro. Adesso sto iniziando a pensare cosa farò dopo. Il giorno più bello da calciatore? Fortunatamente ce ne sono stati tanti. Nonostante gli alti e bassi mi sono tolto tante soddisfazioni, l’esordio in serie A è stato un momento bello”.