(M. Ferretti) – Primavera di due anni fa: a Trigoria, proveniente da Siviglia, sbarca con il ruolo di direttore sportivo lo spagnolo Ramón Rodríguez Verdejo, detto Monchi. Sponsorizzato in prima persona da Franco Baldini, l’ideologo del Movimento JP, che ne aveva decantato le (giuste) lodi al presidente James Pallotta. Primo incarico per Monchi, oltre a quello di congedare Francesco Totti in scadenza di ultimo contratto, trovare un allenatore che potesse prendere il posto di Luciano Spalletti. Il quale, al di là delle tante, inutili chiacchiere sul suo futuro («Resto se vinco, se non vinco vado via»), aveva deciso già dall’estate precedente di mollare la Roma.
OCCHIO AL NOME – Monchi per la panchina giallorossa ha in mente più di una soluzione, ma una più di ogni altra lo stimola anche in relazione a una sorta di analisi costi-benefici societari: Eusebio Di Francesco, l’allenatore del Sassuolo che, seppur in una realtà minore, così bene aveva fatto in Europa League. Franco Baldini, più o meno parallelamente, segue altre piste, sente altri tecnici, prova a capire se c’è la possibilità di andare a dama. E una sua telefonata raggiunge un allenatore che era stato pesantemente accostato alla Roma dopo la cacciata di Zdenek Zeman nel 2013. La lunga e fruttuosa chiacchierata tra i due si chiude con un “ti chiamerà Monchi” che sancisce una sorta di primo, verbale accordo. Solo che quel tecnico una chiamata di Monchi la sta aspettando ancora oggi. Il direttore spagnolo, insomma, continua a battere strade per conto suo, scegliendo alla fine proprio Di Francesco. Due anni dopo il suo sbarco a Roma, Monchi – con largo anticipo sulla scadenza del contratto – ha già salutato tutti, ha mollato la direzione sportiva della Roma e se ne è tornato in Spagna seguendo – di fatto – Eusebio Di Francesco che lui aveva scelto e che – senza il suo ok – era stato appena esonerato da James Pallotta. Su suggerimento, dicono, proprio del fidato consigliere Baldini, sempre più saldamente al proprio posto. Resta da aggiungere una cosa: il tecnico che due primavere fa, su input di Baldini, doveva esser contattato da Monchi per la panchina della Roma era Marco Giampaolo. Stimatissimo, ancora oggi, ai piani altissimi di via Tolstoj (oltre che, ovviamente, sulla rotta Londra-Città del Capo), dove si stanno già valutando profili tecnici per il post Claudio Ranieri.
Fonte: Il Messaggero