(F. Schito) – Per Eusebio Di Francesco non ci sono dubbi, la prima maglia da assegnare in attacco è quella riservata a Edin Dzeko. Con buona pace di Patrick Schick, costretto ad adattarsi in altre zone del campo per favorire la coabitazione con il bosniaco, l’attaccante romanista è un insostituibile nella squadra giallorossa, un punto di riferimento fondamentale per il reparto offensivo e per tutta la squadra giallorossa. Il tecnico abruzzese non ha praticamente mai rinunciato a lui, a parte la gara di andata contro il Frosinone andata in scena allo stadio Olimpicolo scorso 26 settembre, e le settimane in cui a fermarlo è stato un infortunio muscolare nella prima parte di dicembre. Dzeko ha scritto pagine
importanti della squadra capitolina e della sua storia a Roma, dimostrando particolare attaccamento alla maglia. Il numero 9 giallorosso, dopo la doppietta rifilata al Frosinone con il gol della vittoria arrivato nei minuti di recupero in uno stadio che lo ha subissato di fischi e cori tutt’altro che piacevoli – «Sei bella come un gol al 95esimo», la frase postata sui social per festeggiare le sue reti – ha messo nel mirino il derby contro la Lazio, una gara dal sapore particolare che nella capitale ha cambiato i destini dei giocatori che se ne sono resi protagonisti. Quest’anno all’Olimpico in campionato non ha mai segnato, le sette reti siglate sono arrivate tutte in trasferta, ma considerando che la stracittadina vede i biancocelesti giocare in casa, non ci sono tabù da sfatare per lui. Nel primo anno in giallorosso segnò ai cugini sia nel derby di andata che la Roma vinse 2-0 l’8 novembre del 2015, sia in quello di ritorno in cui si imposero sempre i giallorossi questa volta per 4-1. Per il bosniaco la prossima partita potrebbe avere un significato particolare: con la doppietta siglata al «Benito Stirpe» Edin ha raggiunto quota 85 reti siglate con la maglia della Roma, le stesse che segnò con i tedeschi del Wolfsburg, la squadra con cui si impose in Germania e in Europa. Il prossimo gol metterà la Roma in cima alla personale classifica di Dzeko in termini di reti realizzate con la stessa maglia. Un record personale che lo legherebbe ancora di più a questi colori, lui che in passato ha dimostrato in varie occasioni quanto tiene alla Roma. Tra tutte, la decisione di rimanere nella capitale nella finestra invernale di mercato della stagione scorsa: il bosniaco, anche condividendo la volontà della sua compagna Amra, ha scelto di rimanere nella città eterna anziché tornare in Premier come si era paventato. I risultati gli diedero ragione: la semifinale di Champions League arrivò anche grazie a suoi gol. Eppure, nonostante le reti spesso decisive e i comportamenti in campo che lo rendono insostituibile per il tecnico e fondamentale per i compagni nei momenti di sofferenza della squadra, Dzeko non ha riscosso la totale approvazione della tifoseria. Fino a un paio di stagioni fa, veniva spernacchiato sui social con battute di dubbio gusto, reo di non aver segnato abbastanza. Pian piano anche i più reticenti si stanno convincendo sul valore del giocatore – il cui contratto scadrà nel giugno del 2020 – a suon di gol. Edin sembra trovarsi più a suo agio nelle partite in notturna – un «bello di notte» come lo era Zibì Boniekaitempi della Juventus – come dimostrato recentemente contro i ciociari (doppietta per lui), ma anche nella gara di andata degli ottavi di finale di Champions League in cui ha colpito una traversa prima e un palo poi che si è trasformato in un assist per Nicolò Zaniolo. Contro la Lazio – e il Porto poi – si giocherà in notturna…
Fonte: il tempo