(F. Grassia) – Volete sapere perché Cakir, l’arbitro turco di Porto-Roma, ha concesso il rigore ai lusitani mentre non ha punito il presunto fallo su Schick? Basta andare sul sito dell’Uefa, leggere la “Spiegazione delle decisioni del Var” e guardare le immagini a corredo. Si può rimanere poi della propria idea. Ma è innegabile che si tratti di un atto di trasparenza. A quando un simile comportamento in Italia? Ne guadagnerebbe tutto il sistema costretto a convivere con decisioni apparentemente paradossali di arbitri in campo e al Var. A suo tempo Pairetto e Bergamo firmarono una paradossale moviola che fece epoca: quanto meno ci misero la faccia. Quattro i casi presi in esame dall’Uefa, di cui due riguardano la partita costata il posto a Di Francesco. Al 116’ il rigore per il Porto. Il Var, il polacco Marciniak, dopo aver constatato la posizione regolare di Fernando strattonato da Florenzi, chiede all’arbitro Cakir se s’è accorto del fallo. Questi risponde negativamente, rivede le immagini e indica il dischetto. In occasione del rigore reclamato dalla Roma al 121’ per il contatto fra Marega e Schick, l’arbitro non ravvisa alcun fallo, ma ritarda la ripresa del gioco per avere una valutazione del Var che non rileva “errori chiari ed evidenti”: niente revisione, niente penalty ai giallorossi. Però Marega tocca Schick da dietro. Nel dubbio Marciniak, come aveva fatto in precedenza, doveva invitare il collega a rivedere l’episodio. Ed eccoci a Real Madrid-Ajax dove il tedesco Brych, convalida la terza rete degli olandesi perché le immagini analizzate dal Var non provano in modo assoluto che in avvio di manovra il pallone sia uscito completamente in fallo laterale. “Pro reo”, giusto. Altro episodio decisivo al 90’ di PSG-Manchester United: tiro di Dalot, braccio largo di Kimpembè, rigore per gli inglesi dopo l’intervento del Var. L’arbitro, che si era perso la scorrettezza (“episodio grave non ravvisato”), cambia idea dopo aver rivisto l’azione al monitor perché “la traiettoria del pallone non era breve, né poteva essere inaspettata”, e “il braccio del difensore non era vicino al corpo e ne ha aumentato il volume”. Amen.
Fonte: il giornale