In vista della trasferta di sabato sera a San Siro contro l’Inter, il tecnico giallorosso Claudio Ranieri ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:
Che sensazioni prova a tornare a San Siro da allenatore della Roma?
“Già mi fa effetto essere l’allenatore della Roma, se è San Siro o un altro stadio non mi cambia nulla. Essere tifoso e allenare la propria squadra è motivo d’orgoglio. Andare a giocare contro l’Inter che è vicino ad entrare in Champions League, per noi è una bella sfida”.
Sfida decisiva per capire a che punto è la Roma?
“Io credo che un’eventuale battuta d’arresto non cambierebbe il nostro umore. Un risultato positivo, invece, potrebbe darci ancora di più una spinta per il futuro. Far bene significherebbe molto, perdere non ci cambierebbe molto il nostro voler arrivare fino alla fine, lottando su ogni pallone”.
Pellegrini meglio di Nzonzi vicino a Cristante?
“Io decido la sera prima della gara. Ho visto tutti i ragazzi pronti e vogliosi di giocare. Lorenzo ha un passo più rapido di Steven, ma Nzonzi è un punto di riferimento per giocare la palla ad uno o due tocchi”.
Differenza tra le due piazze? Come valuta il lavoro di Spalletti a Milano?
“Non valuto mai il lavoro dei miei colleghi, li stimo tutti perché facciamo un mestiere bello e complicato allo stesso tempo. Ogni città ha le sue differenze e dipende anche dal momento storico in cui vai a lavorare in quella piazza. Sicuramente Spalletti conosce Roma e sta imparando a conoscere Milano, io ho avuto poco tempo per ambientarmi lì, ho avuto la sfortuna di perdere giocatori importanti come Motta e Coutinho. All’inizio era andata bene, ma quando Motta è andato al PSG, la squadra non aveva più quel punto di riferimento”.
Dzeko-Schick in coppia sabato?
“Farli giocare insieme contro l’Udinese non è stata una prova, sono partito con due punte per le condizioni della squadra e per i cambi che sapevo già di dover fare. Per sabato sera farò tutte le considerazioni del caso, sapendo che andiamo a giocare contro una squadra che corre, pressa e lotta, per questi motivo dovrò mettere in campo giocatori pensando a tutta la gara”.
Zaniolo più accentrato rispetto alle ultime partite?
“Credo che Zaniolo non stia in un momento migliore. Secondo me, il suo ruolo ideale è la mezzala, più che il trequartista o l’esterno, per le sue caratteristiche fisiche e tecniche. È un ragazzo di 19 anni, potrà fare anche altro in futuro, ma in questo momento è una mezzala per me”.
È difficile essere profeti in patria?
“No, io mi trovo bene qui a Roma. A me brillano gli occhi per due squadre: la Roma ed il Cagliari. Il Cagliari è stato il mio trampolino di lancio, ho fatto dalla Serie C alla Serie A con loro e sono molto affezionato alla squadra sarda. Mi sento un professionista che alcune volte ha avuto delle possibilità di lavorare in determinati contesti, più o meno semplici in base ai momenti storici di ogni contesto in cui ho allenato. Sono molto soddisfatto della mia carriera che ancora non è finita, chissà cosa mi aspetterà domani”.
Sintonia con il gruppo?
“Questo mese e mezzo ha portato me e la squadra ad avvicinarci sempre di più. Le due vittorie ci ha dato delle risposte importanti, non prendere gol e saper soffrire per vincere ci ha dato consapevolezza. La partita di San Siro sarà importante in caso di vittoria, in caso di sconfitta non ci toglierà nulla, dovremmo comunque dimostrare ai nostri tifosi di combattere fino alla fine”.
Conte ha chiesto un progetto convincente per il futuro. La Roma può offrire al prossimo allenatore della Roma, che sia lei o un altro tecnico, un progetto convincente?
“Menomale che mi considerate (ride, ndr). Non spetta a me stabilire queste cose, io devo lavorare per portare la squadra più in alto possibile. Noi allenatori siamo sempre gli ultimi a sapere le cose, io penso a fare quello che devo fare fino a fine anno, poi ci penserà il presidente al futuro. Sapete tutti che dipenderà molto dal piazzamento, l’ho detto fin dall’inizio: arrivare in Champions o non arrivarci cambia molto i piani futuri”.
4-3-3 contro l’Inter? Kluivert o Ünder a destra?
“Sto vedendo tutti bene in allenamento. La sera prima dovrò capire chi mi potrà dare 90 minuti sicuri”.
Roma più sicura della sua costruzione di gioco, o dovrà ancora essere giudiziosa?
“Dobbiamo sempre essere giudiziosi. A me piace giocare attaccando, dando emozioni al tifoso. Sono un allenatore pratico, vedo cosa ho, cosa possono fare i miei giocatori e non voglio rischiare. In questo momento dobbiamo essere pratici. Come possiamo dare emozioni ai nostri tifosi? Lottando su ogni palla, cercando sempre di vincere le partite”.