Non è il momento degli «alibi», quelli che James Pallotta nega ai giocatori ma – di fatto – chiede per se stesso. E nemmeno è sopportabile il vecchio e banale incitamento a «tirare fuori le palle», come se il calcio a questi livelli fosse ostentazione di attributi e non la costruzione di delicatissimi equilibri. Che sono andati in frantumi già nello scorso autunno, quando in molti avevano visto i segnali di una stagione che poteva diventare drammatica, anche se nessuno immaginava quanto. Pallotta si era accorto del problema? E allora doveva intervenire subito. Aveva pagato professionisti per delegare loro le decisioni? Evidentemente ha scelto male quei professionisti. Cercava una reazione della squadra? Allora, per una volta, poteva fare un salto qui, a urlare o far coraggio (…).
Fonte: corriere della sera