(G. CARDONE – M. PINCI) – Inutile chiedersi perché Totti non abbia partecipato al summit dirigenziale in corso ieri a casa Pallotta. Il modo per essere utile alla Roma l’ex capitano lo ha trovato usando il telefono: un contatto con Antonio Conte, dopo quello della dirigenza, ha voluto averlo anche lui. Con l’ex ct azzurro, Totti ha giocato in nazionale tra il ‘98 e il 2000: un Europeo fianco a fianco, una forte stima reciproca. Sfruttando quel rapporto vecchio di una ventina d’anni, s’è nuovamente messo in contatto con lui. Per rinforzare il messaggio già spedito al tecnico che la Roma sogna di convincere. Anche perché la concorrenza è agguerrita: c’è il Bayern, anche se non scalda il cuore di Conte, che a questo punto della sua carriera sarebbe felice di tornare in Italia. Per questo si sono mosse le milanesi, che come i giallorossi hanno chiamato in tempi più o meno recenti l’allenatore capace di inaugurare il ciclo di scudetti juventini. Il momento della scelta si avvicina: la prossima settimana è atteso a Londra il pronunciamento del collegio arbitrale della Premier League sul contenzioso col Chelsea. Lui chiede gli 11 milioni di euro che è convinto gli debba il club inglese, e una volta ascoltata la decisione vaglierà le proposte ricevute. La Roma è col fiato sospeso, nonostante quei sorrisi maliziosi che Totti ha affidato a qualche fedelissimo a Trigoria parlando della questione. Di certo la sostenibilità dell’affare è già stata presa in considerazione e non spaventa. Semmai più delicata è la questione tecnica, della rosa da affidargli, considerato che le disponibilità economiche delle milanesi – il Milan finora non ha affrontato minimamente la questione del Fair play finanziario, l’Inter ha trovato soluzioni per farvi fronte – sembrano più ampie. Di certo nell’attesa, alla Roma non si muoverà nulla, anche se i lavori continuano: ieri il presidente del Lille ha confermato Luis Campos, uno dei due candidati alla direzione sportiva della Roma. In vantaggio è ora il ds del Torino Petrachi, opzione prioritaria se non dovesse prevalere la soluzione interna. Ossia proseguire con l’attuale ds Ricky Massara, che ieri è stato a Boston da Pallotta insieme al direttore commerciale Calvo e a Franco Baldini, consulente del presidente: sul tavolo, solo un resoconto della gestione e le linee programmatiche per il futuro. Aspettando buone notizie da Londra.
Fonte: Repubblica