(F. Balzani) – Ci sono sogni (Mourinho e Conte) e solide realtà, tanto per parafrasare un famoso slogan pubblicitario. Il futuro della panchina della Roma, destinata a ospitare l’ottavo allenatore in nove stagioni, è ancora un rebus che però comincia a delineare una soluzione. Molti indizi, infatti, portano a Gennaro Gattuso che è destinato a vivere un mese paradossale: da una parte è chiamato a far qualificare il Milan in Champions e dall’altra – per esordire la prossima stagione nella massima competizione europea – potrebbe dover sperare nella rimonta della Roma di Ranieri.
L’identikit di Ringhio è quello preferito dal management italiano capeggiato da Totti e Massara. E di motivi ce ne sono: ha saputo gestire situazioni societarie difficili (Pisa e Milan), sa mettere in riga lo spogliatoio (vedi la questione Kessie-Biglia), ha valorizzato giovani come Calabria o Romagnoli, ha un calcio semplice ma essenziale e guadagna solo 2 milioni a stagione. I primi contatti sono nati qualche mese fa, poi il rapporto sempre più deteriorato tra Gattuso e Leonardo ha intensificato l’interesse dell’allenatore che a Roma ritroverebbe Totti e De Rossi con i quali ha vinto il mondiale nel 2006. Pure in caso di qualificazione in Champions dei rossoneri, infatti, il destino del tecnico calabrese sembra lontano da Milano dove potrebbe approdare uno tra Sarri e Pochettino. Molto dipenderà dal potere decisionale che avrà Totti nel prossimo futuro. L’ex capitano ha un rapporto speciale con Gattuso (con il quale ha formato per anni anche una coppia di testimonial pubblicitari) ed è stato uno degli artefici della scelta Ranieri. Se dovesse dare risultati (il quarto posto) potrà godere di un bonus di fiducia non indifferente. Pure Candela, amico fraterno di Totti e voce di Roma Radio, ha dato un indizio: Tra i nomi circolati quello di Gattuso è il più adatto. A Milano sta facendo miracoli.
La volontà di andare su un grande nome (Conte o Mourinho) d’altronde si scontra con le richieste economiche e di mercato dei due super allenatori. La pista Giampaolo, preferita dal consulente Baldini, invece non entusiasma più di tanto. In corsa restano pure Sarri e Gasperini. All’orizzonte c’è una schiarita anche sul rebus direttore sportivo. Le opzioni sono due: la soluzione interna con la promozione di Massara e dello stesso Totti oppure la scelta estera con Luis Campos che però – per non perdere la preziosa residenza a Montecarlo – potrebbe lavorare come consulente esterno lasciando comunque la nomina ufficiale allo stesso Massara.
Fonte: Leggo