(M. Favale – S. Giuffrida) – E se alla fine la sfiducia subita da Mario Torelli, il terzo presidente di Municipio M5S a cadere in meno di tre anni, fosse tutto sommato il male minore per la sindaca Virginia Raggi? In Campidoglio nessuno lo ammetterà mai ma il commissariamento dell’XI Municipio scattato martedì dopo la sfiducia all’ex poliziotto con un passato politico vicino ad Antonio Di Pietro potrebbe aver evitato problemi più scivolosi da risolvere. Come l’ennesimo parere negativo sullo Stadio della Roma. Già, perché anche il territorio che comprende Marconi, Portuense e, soprattutto, la Magliana, avrebbe dovuto esprimersi sulla costruzione dell’impianto che, come segnalato da più parti, potrebbe rendere molto complicata la mobilità in quel quadrante. Un voto non vincolante ai fini della decisione finale (che spetta all’Aula Giulio Cesare) ma che, come quello di due giorni fa dell’assemblea del IX Municipio (dove insiste l’area di Tor di Valle) avrebbe reso esplicita la spaccatura interna al Movimento. A raccontare l’imbarazzo per l’ennesimo possibile parere negativo sul pubblico interesse per l’opera è Gianluca Martone, consigliere dell’XI municipio (oggi ormai decaduto dopo la sfiducia a Torelli), uscito dal M5S a giugno 2018. «Entro l’8 aprile si poteva ancora convocare la commissione urbanistica — racconta — per un parere importante per dare voce al territorio. E penso che non sia stata convocata per non esporre la maggioranza a un altro no». Tra l’altro, prima della sfiducia del 9 aprile, il tempo per far esprimere la commissione c’era, tra la prima richiesta (25 marzo) e il sollecito (3 aprile), entrambi lasciati cadere nel vuoto. E così, la sfiducia è arrivata prima di qualsiasi voto sullo stadio che ora, nell’XI Municipio commissariato non ci sarà più. Nel frattempo, però, restano i riverberi politici del parere negativo alla pubblica utilità espresso due giorni fa dal IX ottenuto grazie all’astensione dei 5 Stelle che hanno preferito non scegliere. «Il segnale è forte è chiaro — scrive la capogruppo M5S in Regione, Roberta Lombardi — “famo lo stadio da un’altra parte”. Ciò che davvero impatta sul territorio e sui cittadini viene prima di ogni cosa. Se un progetto è sbagliato e dannoso per la città, va ripensato altrove». Lombardi dà così voce all’anima più critica tra i 5 Stelle, scottata dall’inchiesta e dagli arresti, tornata alla contrarietà iniziale sull’impianto voluto da James Pallotta. «Quel progetto è catastrofico — si sfoga in radio a Centro Suono Sport — Alessandra Tallarico, l’unica M5S del IX Municipio a non astenersi e a votare contro il pubblico interesse — i disagi di questa città e l’esperimento della Formula E ci hanno dato un assaggio di quello che con molta probabilità accadrebbe con lo stadio a Tor di Valle». Sull’impianto, a Radio Cusano Campus, torna anche Paolo Berdini, ex assessore all’Urbanistica della giunta Raggi, dimessosi due anni fa proprio per i contrasti sull’opera: «Si può revocare l’interesse pubblico senza nessuna penale. Questo la Raggi lo sa benissimo ma evidentemente non lo ha memorizzato bene».