La Sais – la società, già di proprietà di Gaetano Papalia oggi in amministrazione controllata, e che, fino al 2013, gestiva l’Ippodromo di Tor di Valle, venditrice dei terreni alla Eurnova di Luca Parnasi – è pronta a portare in tribunale per diffamazione l’architetto Francesco Sanvitto e quanti ancora dovessero parlare di “bancarotta fraudolenta”. L’annuncio è arrivato ieri mattina attraverso una nota diffusa per la stampa in cui l’attuale amministratore unico, Michele Saggese (presidente, fra l’altro, dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli) ricostruisce tutta la vicenda della cessione dei terreni a Parnasi definita, da Sanvitto, come fatta “sottocosto, concorrendo al fallimento” della Sais stessa. Secondo Saggese “da maggio 2015” a oggi la Sais “non ha ricevuto alcun atto formale da parte della Procura” in merito a una presunta indagine per “bancarotta fraudolenta”, aggiungendo che, “a distanza di 4 anni dalla sentenza di fallimento” la Sais ha quasi saldato l’intero ammontare di tutti i debiti. Nello specifico, poi, in relazione alla cessione dei terreni dalla Sais alla Eurnova di Parnasi, Saggese spiega: “il contratto di compravendita è stato fatto proprio dal Tribunale di Roma a luglio 2015 confermando il prezzo di cessione originariamente convenuto sin dall’atto preliminare del marzo 2010”.
Perché la prima intesa per cedere a Parnasi i terreni è del 2010, antecedente di ben 2 anni, quindi, l’avvio dell’intero processo Stadio con la ricerca da parte della Roma del terreno dove costruire l’impianto. Basti pensare che era Rosella Sensi ancora presidente della Roma quando Parnasi e Papalia si accordavano per la compravendita dei terreni.
Conclude Saggese: “a meno che Sanvitto e i suoi legali non pensino di accusare di concorso in bancarotta anche il Tribunale di Roma” in caso di nuove “infondate affermazioni” ci si vedrebbe in Tribunale.
Fonte: fmmagliaro.blogspot.com