(A. Austini) – Adesso si mette a fare pure il centravanti. In una stagione malinconica l’unica vera bella notizia per la Roma continua a essere Zaniolo. Il gol alla Fiorentina di testa è il quarto in campionato, il sesto in stagione contando la doppietta al Porto in Champions e conferma lo speciale feeling di questo ragazzo con l’Olimpico: tutte e sei le reti le ha regalate al pubblico di casa, che si aggrappa a lui e lo applaude mentre fischia gli altri. Lo stacco da bomber arricchisce un repertorio ancora da esplorare e trasmette ulteriore fiducia al talento più pregiato tra i giovanissimi del calcio italiano. Mancini se l’è gustato anche ieri in tribuna, lui che è stato il primo a cederci con quella con-
vocazione precoce in nazionale tanto discussa quanto azzeccata. E adesso nella strada verso l’Europeo si ritrova un’arma in più. Per la Roma vale lo stesso, nel presente e soprattutto nel
futuro. Oggi il procuratore del ragazzo, l’esperto Claudio Vigorelli, incontrerà il diesse Massara per continuare a trattare il rinnovo di contratto. Ballano già tanti soldi, Zaniolo guadagna al momento 270mila euro più bonus e si vedrà quantomeno quintuplicato l’ingaggio, con nuova scadenza del contratta al 2024, un anno oltre quella attuale. La società dovrà fare cassa anche nel prossimo giugno, come a ogni chiusura di bilancio serviranno ancora plusvalenze, ma ha deciso di tenere fuori da questo discorso il baby d’oro strappato
all’Inter nell’operazione Nainggolan, col senno di poi la migliore realizzata da Monchi nella sua fallimentare esperienza a Trigoria. Pallotta ora vuole blindare il talentino giallorosso, aspetta novità sul rinnovo mentre a breve dovrebbe ricevere a Miami il direttore dei ricavi
Francesco Calvo che ieri ha parlato agli studenti-tifosi di Roma Tre, assicurando che “noi in società abbiamo ancora più ambizione rispetto a voi. Pallotta assente? Veramente sento più lui di quanto vedessi il presidente nel club dove stavo prima”. Il riferimento è al Barcellona e non alla Juventus, una delle tante pretendenti a Zaniolo ma che per il momento si vede la
strada sbarrata. «Io penso a giocare a calcio e divertirmi, poi vedremo cosa succede – dice Nicolò al termine della gara con la Fiorentina – la mia volontà è incontrare la dirigenza». Non dice altro, non fa promesse perché sa come funziona il calcio e perché in questo momento nella trattativa è giusto fare così, ma Zaniolo sarebbe felice di continuare il
suo percorso qui, in una squadra pronta dargli spazio per crescere da protagonista. Sul pareggio di ieri: «Era importante dare un segnale dopo questo brutto periodo. Ranieri ci ha chiesto di tirar fuori gli attributi per uscire da questo momento negativo, adesso c’è da pensare alla Sampdoria con la speranza di vincere sabato. La Lazio ha perso, noi siamo una squadra vera e da qui alla fine avremo otto finali per provare a entrare in Champions».
Non è riuscito a chiudere la partita in campo e ha chiesto il cambio, ma almeno lui non fa scattare allarmi. «Venivo da un virus influenzale, non avevo i 90 minuti nelle gambe e ho preferito far entrare Cengiz. Il ruolo? Da trequartista dietro Dzeko mi trovo bene, penso di poter fare bene lì e mi metto a disposizione». Niente parole fuori posto, solo campo, gol e giocate. La Roma se lo tenga stretto. Sperando che non cambi mai.