Nell’anno da dimenticare delle punte romaniste si salva solo El Shaarawy e non è un caso che nell’aria di rifondazione che tira a Trigoria lui sia uno di quelli su cui la società vorrebbe e dovrebbe puntare il prossimo anno. Difficilmente nella nuova stagione ci sarà ancora Dzeko. Il suo rapporto con la Roma è andato peggiorando di giorno in giorno: da una parte lui che ha giocato tanto ma ha segnato poco, dall’altra la società che non è riuscita a costruire una squadra all’altezza delle ambizioni del bosniaco. A certificare la crisi delle punte ci hanno pensato Perotti e Ünder, quelli che dovevano essere i cavalli di razza, capaci di correre, creare superiorità numerica e mettere a disposizione gol e fantasia, e invece spesso sono stati una zavorra per i tanti problemi fisici. L’argentino, in 14 partite, ha segnato appena 4 reti, mentre ilturco, che di gare ne ha giocate 32, ha realizzato 6 gol. Poco, troppo poco, per la Roma. E a farne le spese sono stati Di Francesco prima e Ranieri poi. Stesso discorso per quanto riguarda Schick e Kluivert: 23 anni il primo, 20 il secondo, non sono riusciti ad incidere per quanto la Roma si aspettava da loro. E se per il figlio d’arte ex Ajax, 2 reti, ci sono attenuanti (a partire dal primo anno fuori casa), per Schick, 5 gol, è difficile capire quale futuro potrà avere a Roma.
Fonte: Gasport