Consueto appuntamento di fine stagione al Circolo Canottieri Aniene. Nel pomeriggio di oggi saranno infatti conferiti i premi USSI, i riconoscimenti dell’Unione Stampa Sportiva Italiana destinati, oltre che agli addetti ai lavori, anche a personalità del mondo dello sport.
Per la Roma ci sarà il portiere Antonio Mirante, che ritirerà il premio ‘arancio’.Tra i premiati anche il presidente della Lazio Claudio Lotito e Roberto Mancini, ct della Nazionale.
17:00 – Il portiere giallorosso ha po lasciato ulteriori dichiarazioni: “Quest’anno abbiamo fallito l’obiettivo principale, ci dispiace perchè ad un certo momento abbiamo cominciato a crederci. Per arrivare quarti dovevamo avere più continuità, la Roma è una di quelle squadra che dovrebbe state sempre in Champions”
Ti senti il primo portiere anche per l’anno prossimo?
“No, mi sento il portiere della Roma e basta. Nelle grandi squadre c’è sempre competizione in tutti i ruoli e questo deve essere uno stimolo e deve dare maggiori responsabilità a tutti noi”
Qual’e stato il punto debole quest’anno oltre la continuità?
“Siamo stati travagliati da infortuni, c’è stato il cambio di allenatore e questo ha influito all’inizio. Sicuramente le cose non andavano benissimo, e questo ci ha fatto perdere i punti per entrare in Champions. Se andiamo a vedere tutte le squadre sono lì, la differenza è stata poca”
Sulla ceriminia d’addio a De Rossi? Ti ha detto qualcosa?
“È stata commovente, queste cose avvicinano ancor di più i tifosi al calcio. Anche le altre tifoserie hanno dimostrato a De Rossi tutta la loro stima e affetto”
Cosa ti senti di dire in vista della prossima stagione?
“Non ci sono promesse da fare, i tifosi si aspettano grande attaccamento ed è una cosa che Daniele ci ha lasciato. È l’unica cosa che possiamo dimostrare in campo”
16.50 – Mirante riceve il premio ‘arancio’ e risponde alle domande di Jacopo Volpi, giornalista della Rai:
Si chiude una stagione difficile e contorta. Quella di ieri è stata una serata particolare ed emozionante per l’addio di De Rossi, un grande campione che andrà a giocare altrove. Ancora una volta la nostra comunità ci ha dimostrato grande attaccamento nonostante questa stagione. E’ uno slancio per ripartire al meglio
Ranieri le ha detto “ora tocca a lei”. E’ andata davvero così?
E’ il mio lavoro, alla mia età non posso permettermi di farmi trovare impreparato. Sono felice di quanto ho fatto in queste partite e di aver contribuito ad un finale migliore
Gli errori da non ripetere?
Sicuramente l’approccio al campionato, non dobbiamo farci condizionare dalle problematiche di mercato e non dobbiamo demoralizzarci per quanto è successo quest’anno. Sarà importante azzerare e ripartire con lo slancio giusto
Come si è trovato a Roma?
E’ stato fantastico, si pensa che l’ambiente romano sia pesante pieno di pressioni ma invece è stimolante per me, anche alla mia eta. Fa venire voglia di giocare qui a lungo
16.00 – Arrivato Mirante. Presente anche il presidente del Coni Giovanni Malagò.
15.30 – All’arrivo al Circolo Canottieri, il ct Roberto Mancini commenta l’addio di Daniele De Rossi, che ieri ha disputato la sua partita da giocatore della Roma: “De Rossi come Totti e Bruno Conti, la Roma ha avuto tanti giocatori riusciti a giocare in giallorosso per larga parte della carriera. Il momento dell’addio è sempre difficile, sia per i tifosi che per il giocatore. De Rossi ha dato tutta la sua carriera alla Roma e credo che sia stato qualcosa di importante”.
Queste, invece, le parole di Mirante rilasciate all’emittente satellitare:
La lucidità di De Rossi ieri sera?
“Credo sia crollato a casa (ride, ndr). Nei giorni precedenti si vedeva l’emozione e l’attesa di quello che poteva riservargli lo stadio. L’ha vissuta bene, noi un po’ meno perché ci siamo commossi tutti, compresi i calciatori del Parma, questo dimostra il livello del calciatore”.
Il suo peso nello spogliatoio?
“Riusciva sempre a darci quel qualcosa in più, a motivarci e ad arrabbiarsi nel tono giusto. Mi ha fatto impressione durante la prima in campionato, la sua carica agonistica negli spogliatoi prima di scendere in campo, non avevo mai visto tanta grinta. Dentro quella sua carica c’è l’amore per questa maglia”.
Chi potrà essere il suo erede?
“La Roma, anche vista da fuori, ha sempre avuto l’identità del calciatore romano e romanista. Ci sono giocatori come Alessandro Florenzi e Lorenzo Pellegrini che potranno ereditare questa responsabilità, ognuno con le proprie caratteristiche. L’esperienza che Totti e De Rossi gli hanno lasciato è importante”.
Sul mio futuro?
“Mi auguro che la mia carriera possa continuare il più a lungo possibile. Non mi aspettavo questo finale di stagione da protagonista, sono contento al livello personale di quanto ho fatto. Speravo nella qualificazione alla Champions League, sarebbe stato il finale perfetto, ma dobbiamo ripartire”.
Con me in porta dall’inizio saremmo andati in Champions?
“Apprezzo i complimenti, ma credo sia ingeneroso nei confronti di Robin (Olsen, ndr). Credo che in generale da quando è arrivato Ranieri le cose sono migliorate, ci siamo compattati in mezzo al campo. Non è demerito di Di Francesco , anzi bisogna ricordare il traguardo della semifinale di Champios raggiunta, probabilmente siamo cambiati mentalmente nell’ultimo periodo. I rimpianti per la Champions ci sono, potevamo vincere le partite contro Genoa e Sassuolo ed arrivare tra le prime quattro”.
Fonte: Sky Sport