(A. AUSTINI) – Chi resterà col cerino in mano? Arriva l’estate delle panchine più bollenti, mai così tanti allenatori «d’elite» coinvolti in un giro vorticoso di trattative, fin troppi calibri in gioco per poter trovare tutti una sistemazione gradita. Il campionato chiude i battenti nel weekend, poi il via alle danze, con tre settimane di fuoco fino a metà giugno, in cui ogni tessera del puzzle si incastrerà nella casella giusta. A fare la prima mossa che determinale altre è sempre la Juventus. Dopo l’esonero annunciato di Allegri, sono già iniziati i giorni cruciali per il futuro manager bianconero. E c’è un motivo: Antonio Conte ha dato una sorta di ultimatum ai dirigenti juventini, dopo aver vinto nel frattempo la causa con il Chelsea per ottenere il pagamento dell’ultimo anno di stipendio da 9 milioni di sterline nette. Sia Paratici sia Nedved lo vorrebbero di nuovo alla guida dei campioni d’Italia, ma si sono scontrati col rifiuto netto della famiglia Agnelli. Famiglia, sì, perché a opporsi al ritorno di Conte non è solo Andrea. Ieri nuovi contatti, il tecnico è disposto ad aspettare al massimo fino a domani: se Paratici e Nedved non saranno riusciti a convincere il presidente, allora l’ex ct azzurro onorerà la sua parola data ormai qualche settimana fa a Marotta per accasarsi all’Inter. Il dirigente nerazzurro ha battuto nel frattempo la concorrenza della Roma ed è convinto che non potrà accadere più nulla: è Conte il successore scelto per sostituire Spalletti. Ecco, l’ex Roma sembra proprio uno di quelli destinati al «cerino», ma è forte di due anni di contratto pesantissimi restanti con l’Inter, che renderanno molto meno faticoso l’eventuale periodo di stop. La Juve, intanto, ha contattato Sarri, che a prescindere dall’esito della finale di Europa League considera quasi scontato l’esonero da parte del Chelsea, pronto a puntare su Lampard. Il toscano, nonostante qualche attrito passato dovuto alla rivalità.
Fonte: Il Tempo