(M. Cecchini) – Non deve essere stata una bella giornata, quella di ieri, per Alessandro Florenzi. E non solo perché Francesco Totti – in qualche modo anche il suo leader – ha sbattuto la porta in faccia alla Roma. C’è stato dell’altro, che lo riguarda personalmente, e neppure la distanza fisica che lo separa dalla Capitale (in questo momento è a Miami) lo ha preservato dalla sua quota di tsunami, che su social e radio ha cominciato subito ad alzarsi.
FASCIA DI CAPITANO – Commenta per primo Motivo? Facile. Parlando della romanità, Totti ha liquidato in fretta lo stesso Florenzi chiamandolo per cognome e dicendo “non l’ho sentito”, mentre per “Lorenzo” Pellegrini – chiamato per nome – ha speso parole bellissime, che sono parse quasi un’investitura a capitano. Il problema è che adesso la Roma un capitano ce l’ha, è romano e romanista, e si chiama Florenzi. Per questo si capisce come il terzino giallorosso, dopo essere appena uscito dal tunnel dei problemi con gli ultrà, corre il rischio di doversi conquistare la fascia sul campo, sapendo che magari una fetta di tifosi – appoggiandosi sulle parole di Totti – preferirebbe più vedere capitano Pellegrini, anche lui romano e romanista. I due peraltro sono anche amici, ma nella Capitale veder nascere due fazioni contrapposte è roba di un attimo. Non basta.
MERCATO – Florenzi è anche al centro di voci di mercato che lo vogliono corteggiato dall’Inter di Conte (come Dzeko e Kolarov). Inutile dire che, vendendolo, la Roma farebbe una eccellente plusvalenza, ma non crediamo che a tutt’oggi siano questi gli intendimenti, anche se le vie dei bilanci sono infinite. Certo, le parole pronunciate ieri da Totti potrebbero in qualche modo avere anche incrinato l’intangibilità del capitano attuale, nonostante non fosse questo lo scopo dell’ex campione. Ma di sicuro capitan Florenzi, adesso, pare un po’ più debole.