(F. Balzani) – La Roma ha trovato il suo allenatore, ma ora deve correre davvero per mettere su la squadra che tra venti giorni si ritroverà a Trigoria per preparare i preliminari di Europa League. La conferma, arrivata dall’Uefa, in attesa del parere del Tas, della mancata squalifica del Milan nelle coppe costringe, infatti, Paulo Fonseca a non perdere nemmeno un minuto. Ieri l’agente del portoghese è volato in Ucraina per convincere il presidente dello Shakhtar a rinunciare ai 5 milioni della clausola rescissoria (lo stesso Fonseca potrebbe rinunciare a dei bonus pregressi). Tra oggi e domani la situazione si sbloccherà, a meno di clamorose sorprese, per permettere alla Roma di ufficializzare Fonseca nel week end. Il tecnico portoghese gioca col 4-2-3-1 e fa del possesso palla dietro l’ultima linea il suo punto di forza. Spazio quindi a giocatori di qualità con propensione offensiva come Pellegrini, Zaniolo o Cristante. E occhio al mercato estero, in particolar modo quello sudamericano dove Fonseca ha attinto a piena mani sia al Braga sia allo Shakthar. Il suo prediletto è Ismaily che Zorro punta di portare anche a Roma così come Marcos Antonio. Nelle ultime ore è salita la candidatura di Ferreira Carrasco. Giuffrida, l’agente del talento belga di origini portoghese, era con Fienga e Petrachi a Madrid. In attacco, data ormai per scontata la partenza di Dzeko e per probabile quella di Under, si punta a Muriel del Siviglia ma piace pure Samatta del Genk. Per la difesa Petrachi punta su due sue scoperte come Lyanco e Bonifazi, ma il nuovo Decreto Crescita invoglia la Roma pure a puntare all’estero. Portiere: piace Dragowski della Fiorentina. Lo stesso Petrachi è stato sorpreso martedì notte a Fiumicino di ritorno da Madrid. Di fatto il dirigente salentino è ancora sotto contratto col Torino e la sua uscita pubblica non è piaciuta affatto a Cairo. Ieri, infine, è arrivata l’ufficialità delle dimissioni di Massara. “Ha sempre operato con professionalità”, il saluto di Pallotta.