(L. D’ALBERGO) – La Roma non fa una piega. La notizia del rinvio del processo sul filone principale dell’indagine nata attorno alla trattativa per il nuovo stadio dei giallorossi non pare minacciare l’iter avviato con il Campidoglio. Dopo il via libera, seppur con forti prescrizioni, del Politecnico di Torino sulla mobilità e la conclusione positiva delle verifiche amministrative avviate dagli uffici su richiesta della sindaca Virginia Raggi,i proponenti si dicono “sicuri” di poter andare avanti senza ulteriori intoppi.
I punti fermi sono due. Come specificato più volte dal pm di piazzale Clodio, la procedura non è stata viziata dalle indagini. In più Eurnova, dopo l’arresto del proprietario e costruttore Luca Parnasi per corruzione, ha cambiato assetto societario. Anche i terreni di Tor di Valle di cui la società è titolare, insomma, non sono a rischio. Sotto, allora, con i nuovi incontri. Il prossimo sarà calendarizzato a breve e si terrà all’Eur, negli uffici del dipartimento Urbanistica, entro la prima metà della prossima settimana Sul tavolo resta sempre la questione delle opere pubbliche. Da una parte c’è la Roma che non vuole legare l’apertura dell’impianto alla conclusione degli appalti che il Comune bandirà per l’unificazione di via del Mare e di via Ostiense e per l’acquisto dei nuovi treni per la Roma-Lido. Dall’altra il Campidoglio a trazione grillina che ritiene indispensabile realizzare prima le opere pubbliche per poi inaugurare solo in un secondo momento lo stadio. La trattativa è aperta, il braccio di ferro pure.
Fonte: La Repubblica