(A. Austini) – La botta è dura, impossibile reggere l’urto. La Roma ascolta da spettatrice lontana lo sfogo di Totti dal Salone d’Onore del Coni – unico presente in sala un giornalista dei media ufficiali del club – ma decide comunque di parlare dopo oltre quattro ore dalla fine della conferenza stampa. Non poteva subire e basta e replica con un comunicato formale, freddo e schietto sui più delicati delle accuse di Totti.
«Il Club – si legge nella nota affidata al sito online – è estremamente amareggiato nell’apprendere che Francesco Totti ha annunciato di lasciare la Società e di non assumere la posizione di Direttore Tecnico dell’AS Roma. Gli avevamo proposto questo ruolo dopo la partenza di Monchi ed eravamo ancora in attesa di una risposta. Riteniamo – scrive ancora la società – che il ruolo offerto a Francesco sia uno dei più alti nei nostri quadri dirigenziali: una posizione che ovviamente richiede dedizione e impegno totali, come ci si aspetta da tutti i dirigenti all’interno del Club. Eravamo pronti ad essere pazienti con Francesco – sottolinea la Roma – e ad aiutarlo a mettere in pratica questa trasformazione da grande calciatore a grande dirigente. Il ruolo di Direttore Tecnico è la carica in cui credevamo potesse crescere e in cui ci siamo proposti di supportarlo durante la fase di adattamento».
Poi la frecciata: «Nonostante comprendiamo quanto sia stato difficile per lui decidere di lasciare la Roma dopo trent’anni, non possiamo che rilevare come la sua percezione dei fatti e delle scelte adottate dal Club sia fantasiosa e lontana dalla realtà». Insomma, Totti non ha capito i veri intenti della Roma e si è costruito una realtà tutta sua, questa l’idea di Pallotta & Co., provati dal colpo subìto a livello d’immagine che sarà davvero duro da recuperare.
Quanto al futuro, gli americani mettono le cose in chiaro: la Roma non è in vendita. E avvisano Totti dei rischi di farsi potenziale portavoce di acquirenti più o meno fantasiosi. «Riguardo ai ripetuti riferimenti al suo possibile ritorno con l’insediamento di una nuova proprietà, in aggiunta alle informazioni raccolte da lui stesso in tutto il mondo circa soggetti interessati al Club, ci auguriamo che questa non sia un’anticipazione inopportuna di un tentativo di acquisizione: scenario che potrebbe essere molto delicato in considerazione del fatto che l’AS Roma è una società quotata in borsa. La proprietà non ha alcuna intenzione di mettere la Roma in vendita adesso o in futuro».
La chiusura è gelida e dà il senso di distacco ormai totale tra la società e il suo (ex) simbolo: «Auguriamo a Francesco buona fortuna per quello che deciderà di fare».