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Libero Il triangolo no (ma anche sì)

Higuain

(C. Savelli) – Il triangolo delle punte disegnato dalle grandi della serie A è perfetto, perché ogni partecipante vorrebbe rifarsi l’attacco con lo scarto altrui. La Juve corteggia Icardi dell’Inter, che vorrebbe Dzeko dalla Roma, la quale aspetta Higuain dai bianconeri. In linea teorica, la sequenza degli spostamenti converrebbe a tutti: eppure, non si sblocca. Perché anche un domino perfetto ha bisogno di una prima spinta, che in questo caso non arriva. Il motivo è che sotto la superficie di un triangolo perfetto si nascondono strategie oscure, che invitano i partecipanti alla prudenza: il rischio è rimanere col cerino in mano, se non uscirne addirittura danneggiati. Lo stallo parte da Higuain e dalla sua nuova strategia: se un anno fa andò via dalla Juve sbattendo la porta, ora fa finta di non sentire l’invito della società all’uscita. Prende tempo, Higuain, perché è convinto di essere per Sarri una soluzione migliore rispetto ad altri compagni di ruolo (ovvero Mandzukic e Kean) e vuole dimostrarlo in questi giorni di ritiro, quindi si sta facendo scivolare addosso le lusinghe della Roma incassando perfino gli applausi dei tifosi juventini.

LE CIFRE CHE BALLANO – Ma è pur vero che la Roma non sta rompendo gli indugi, né con Higuain, a cui offre un ingaggio spalmato (4,5 milioni fino al 2023, anziché 7,5 fino al 2021), né con la Juve, che chiede 36 milioni per evitare una minusvalenza: i giallorossi non sono andati oltre un’offerta di prestito biennale per un massimo di 10 milioni, con il riscatto (di ulteriori 26 milioni) rimandato al 2022. A meno che non arrivino 20 milioni dall’Inter per Dzeko, l’ingombro di casa, la seconda pedina in stallo. L’Inter, però, dopo aver offerto 10 milioni in prima istanza, ha abbandonato il tavolo. Primo perché pensa sia la valutazione corretta per un 33enne in scadenza di contratto tra un anno. Secondo perché teme che alzando l’offerta finisca per favorire le altre: la Roma vuole 20 milioni per sbloccare Higuain, e a quel punto la Juve, alleggerita dell’ingaggio pesante del Pipita, avrebbe spazio a bilancio per arrivare a Icardi, forzando sul prezzo con l’Inter. Ieri Ausilio e Marotta hanno riallacciato i contatti con la Roma, alzando di due milioni l’offerta: 12 milioni sono una mano tesa verso i giallorossi, ma anche una sorta di ultimatum. L’Inter non vuole finire con le spalle al muro. Sullo sfondo, la Juve osserva interessata e nel frattempo lavora ai fianchi di Higuain, spingendolo verso la Roma, e di Icardi, chiedendogli di temporeggiare e non cedere al corteggiamento del quarto incomodo, il Napoli, che però per Mauro è una ruota di scorta. L’Inter ha proposto un’alternativa per sbloccare lo stallo: lo scambio con Dybala. Ma Sarri lo ha bloccato. Il lato positivo è che, comunque vada, il triangolo è interno alla serie A. Vuol dire che il nostro campionato non sta cedendo all’estero un bottino di 300 gol: tanti ne hanno segnati, in Italia, Icardi (121), Higuain (117) e Dzeko (62).

LE LOGICHE – Il triplo affare ora nasconde alcune dietrologie, ma è nato in buona fede perché ogni club coinvolto ha bisogno dell’attaccante che ha identificato come obiettivo: alla Roma giovane e nuova di Fonseca serve un bomber esperto da rilanciare ed elevare a leader come Higuain; alla Juve farebbe comodo Icardi come perno attorno al quale lasciare libero Ronldo, oltre che per l’efficacia in area, mancata nell’ultima Champions; all’Inter invece c’è bisogno di un centravanti di manovra come Dzeko, in grado di completare la coppia ideale con Lukaku. Inciso: per il belga, i nerazzurri hanno velocizzato la trattativa per chiuderla sabato a Singapore in occasione della sfida con lo United. L’offerta è rimasta invariata nella quantità (65 milioni totali, a fronte di una richiesta di 83), ma è migliorata per le modalità di paga- mento: la prima rata è ora da 25 milioni, non più da 15, men- tre le altre due sono da 20 mili ni ciascuna. Servirà la diplomazia per risolvere una trattativa di simile portata, la stessa che dovranno mettere in campo Juve, Inter e Roma per chiudere il cerchio perfetto del mercato estivo. O meglio, il triangolo.

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