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Conferenza stampa, Pau Lopez: “Ringrazio il club per la fiducia. Alisson? Voglio scrivere la mia storia”. Petrachi: “Mi ha colpito la sua personalità”

Pau Lopez

Altra giornata di conferenze a Trigoria. Dopo la presentazione di ieri di Leonardo Spinazzola, questa mattina alle ore 11.45 circa il neo portiere della Roma Pau Lopez risponderà alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa di Trigoria. Il calciatore è arrivato dal Betis Siviglia per poco meno di 30 milioni, diventando il più oneroso della storia giallorossa.

Prende la parola il ds Gianluca Petrachi: “Siamo qui per presentare Pau Lopez, un giocatore che ho seguito personalmente. Puntare su di lui è una scelta di natura tecnica e di personalità, credo che lavorare in una piazza come Roma è molto difficile. A maggior ragione per un portiere, la pressione è tanta, è capitato che grandi portieri sono andati in difficoltà. Di lui mi ha colpito la personalità, è un portiere bravissimo sulle uscite: questo toglie anche tanti problemi alla difesa. Con l’idea tattica di Fonseca, ossia di partire da dietro col gioco, il portiere diventa un libero aggiunto. Lui ha un ottimo piede, viene da una scuola completamente diversa da quella italiana, ossia quella spagnola. L’ho visto in questi giorni, Savorani già gli sta dando dei concetti diversi. La speranza è che possa incamerare tutte le idee tattica di Savorani per migliorare”.

Prende la parola il portiere Pau Lopez:

Come sono andati questi primi giorni di ritiro? Che ti chiede il mister? 
“Devo ringraziare il direttore ed il club che hanno scommesso su di me, sta a me adesso ricambiare la fiducia e dare prestazioni che si aspettano. Ora ci concentriamo molto sulla fase difensiva ed ha sottolineato il concetto di intensità e di pressing alto. In questo momento ci stiamo concentrando su questo, ma più avanti lavoreremo anche su questo”.

Sei un portiere molto bravo con i piedi. Credi che questo sia un aspetto fondamentale per il calcio moderno?
“Credo che dipenda dall’allenatore, in ogni caso il portiere deve adattarsi alle richieste del mister. Fonseca chiede di iniziare l’azione da dietro, quindi il portiere deve essere in grado di farlo”.

Hai qualche difetto?
“Molti. Provengo da una scuola diversa da quella italiana, il modo di lavorare di Savorani è diverso, qui si cura ogni minimo dettaglio. Sono sicuro che dopo un primo periodo di ambientamento mi troverò bene. Ho tanta voglia di migliorare, in molti mi hanno parlato bene di Savorani. Imparare nel campionato italiano per me è una sfida importante”.

A Roma sono passati grandi portieri come Alisson e Szczesny. Il brasiliano è un modello per te? 
“Alisson è stato un portiere importante ed è uno dei migliori. Non mi piacciono i paragoni, sono Pau e sono venuto qui per la Roma e per scrivere la mia storia. Ora inizia la storia di Pau e spero sia una bella storia, così che la gente possa essere orgogliosa di me”.

Hai preferito la Roma al Barcellona e alle squadre della Premier.
“Quest’estate non volevo lasciare il Betis, poi dopo l’offerta della Roma avevo cambiato subito idea. Ho ritenuto fosse il momento giusto per fare un passo avanti e crescere ulteriormente, per cui avevo solo due opzioni: restare o venire qui a Roma. Ma questa è stata la scelta giusta”.

Si è parlato di una riduzione dell’ingaggio.
“Sia la Roma che io volevamo che arrivassi qua. Sono stati fatti degli sforzi da entrambe le parti, non è il caso di aggiungere altro”.

Prende la parola Petrachi: “Aggiungo io qualcosa: poteva sembrare comunque una sviolinata quella di anticipare questa cosa nella presentazione del ragazzo, però visto che è stata tirata fuori è evidente che non capita tutti i giorni di stabilire un ingaggio per far sì che l’operazione vada in porto. Per chiudere l’operazione, visto che il Betis non si alleggeriva di una virgola, il ragazzo ha preso la decisione di rinunciare allo stipendio. Anche l’agente aveva una percentuale sulla futura rivendita, e ha rinunciato anche lui. Questo è simbolo di maturità”.

Sei cresciuto nell’Espanyol e hai avuto un diverbio con Messi. Quanto ti stimolano le rivalità? Ti ricordi Roma-Barcellona dello scorso anno? 
“Quando si è giovani e si cresce nell’Espanyol c’è una rivalità con il Barcellona. In quell’occasione contro Messi è stato un errore. Ci sono partite calde e sentite. E’ anche importante non andare oltre il limite di una partita di calcio. Ricordo quella partita ed è stata una rimonta straordinaria della Roma, l’ho vista da casa e per qualche minuto mi sono rallegrato”.

Sei il portiere più pagato della storia della Roma. Ti aspettavi di valere così tanto? 
“È sempre una responsabilità quando un club scommette su di te, non si sa mai come andranno le cose. L’unica cosa che posso garantire è lavoro, umiltà e sacrificio, adesso sta a me dimostrare di valere. In ogni caso ho la serenità di lavorare duro e rendere orgoglioso gente e tifosi”.

Ti piace parlare in campo? 
“Sì, già capisco l’italiano, ma per rispetto del club devo imparare a parlarlo. Per il club, per la gente e per i miei compagni devo impararlo”.

Cosa non ha funzionato al Tottenham?
“Sapevo che avrei avuto poche possibilità di giocare e prima giocavo spesso. Conoscevo Pochettino e mi aveva detto che non avrei giocato, ma che sarebbe stata un’esperienza utile per me, così è stato. Di fatto non ho giocato, ma lavorare con un nuovo allenatore dei portieri mi ha migliorato tantissimo, gli sono grato, se sono il portiere che sono oggi lo devo anche a lui ed alla sua esperienza. Era differente, avevo poche aspettative di giocare”.

Credi che la Serie A sia il campionato giusto per farti crescere? Qual è la tua caratteristica principale?
“Arrivo in Serie A dopo aver cambiato diverse squadre negli ultimi anni. La mia intenzione è di fermarmi e crescere, e credo che questo sia il posto giusto. Un club straordinario, un allenatore di cui tutti mi hanno parlato bene. La Nazionale? Non ci openso molto, la mia convocazione dipenderà dalle prestazioni con la Roma”.

Ti trovi a tuo agio con la difesa alta? C’è un portiere a cui ti ispiri?
“Il portiere si deve adattare al mister. Se lui mi chiederà di giocare alto lo farò per aiutare la squadra. Se mi ispiro a qualcuno? Ho sempre visto i migliori portieri in tv e guardo a loro per migliorare”.

Redazione GazzettaGiallorossa.it

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