«Ogni club che sia ambizioso e voglia un progetto giovani dovrebbe puntare su Paulo Fonseca». Sono trascorsi sei anni, era il 2013, quando l’attuale allenatore della Roma divenne tecnico del Porto. E alla stampa portoghese lo descriveva così Amando Dias, l’uomo che lo ha scoperto, affidandogli la panchina della Pinhalnovense, serie B lusitana, ormai dieci anni fa. Nel 2019 Dias utilizza le stesse identiche parole per descrivere Fonseca, soffermandosi sulla sua mania «per i dettagli, soprattutto quelli video». Fonseca durante la conferenza di presentazione , ha detto che la sua squadra dovrà adattarsi agli avversari e dovrà essere capace di duttilità anche all’interno della stessa gara: «L’unica certezza – continua Dias – è che a lui non piace chiudersi. Quando andammo al Dragao contro il Porto mi avvisò che non ci saremmo chiusi e così fece». Fonseca giocò a viso aperto, la sua squadra riuscì a resistere per 80’, ma cadde nel finale. Poco male, visto che in quel Porto c’erano James, Guarin e Hulk. «E’ un allenatore che non ha mai paura, te ne accorgi subito».
Fonte: Gasport