(F. Schito) – «Sono Pau e sono venuto qui per la Roma e per scrivere la mia storia». Nessun paragone, per carità. Il portiere spagnolo arrivato alla Roma dal Betis ha personalità da vendere e non vuole sentire parlare dei suoi predecessori. Si presenta con il piglio giusto, la voglia di dimostrare il suo valore e tanta umiltà rispetto a un campionato e dei metodi di allenamento nuovi per lui. A presentarlo è il ds Petrachi che lo ha voluto a tutti i costi nella capitale: «Di questo ragazzo mi ha colpito la personalità e il coraggio, è un giocatore bravissimo nelle uscite. Lui ha un ottimo piede, e rappresenta quel coraggio che chiedeva il mister. Un portiere con questa capacità toglie molti problemi alla difesa». A elencare i difetti ci pensa lo stesso Lopez: «Vengo da una scuola diversa rispetto a quella italiana, noi lavoriamo in modo differente. Ho molto da imparare in allenamento. Qui si cura ogni minimo dettaglio, ma sono sicuro che dopo un po’ di ambientamento mi troverò bene. Tutti mi hanno parlato benissimo di Savorani. Il campionato italiano per me è una sfida importante». La società ha investito in maniera pesante per il trasferimento del ventiquattrenne in giallorosso: «E sempre una responsabilità quando un club scommette forte su di te, non sappiamo come andrà ma garantirò lavoro, umiltà e sacrificio. Sta a me dimostrare di valere questa scommessa, ho la serenità di lavorare duro per rendere orgogliosi i tifosi». Le idee di Fonseca prevedono difesa alta e un portiere che si trasformi quasi in un libero aggiunto: «Il portiere deve adattarsi a quello che chiede l’allenatore, se il mister vuole così giocherò in questo modo. Mi piace parlare con i miei compagni, già capisco l’italiano, ma per rispetto di tutti lo imparerò al meglio. Il mio idolo? Non ne ho uno, ho sempre guardato i migliori portieri in tv e ho cercato di prendere qualcosa da ognuno di loro».
Fonte: Il Tempo