Pau Lopez, nuovo portiere della Roma, arrivato dal Betis Siviglia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
24 anni.
“Il mio arrivo alla Roma rappresenta un ulteriore passo in avanti nella mia carriera. Credo che fosse il momento ideale per cogliere questa occasione. Penso di essere in grado di assumermi la responsabilità di difendere la porta della Roma. Sono felice di essere arrivato in un club italiano storico, che ha riposto fiducia in me. Sono contento di essere qui. Non mi piace molto descrivere me stesso, preferisco che siano gli altri a farlo e che siano gli altri a valutarmi. Posso dire di essere un portiere che gioca bene con i piedi ed è una cosa che ho imparato a fare soprattutto con Quique Setien lo scorso anno al Betis. Penso di essere bravo nel gioco aereo e per questo mi sento a mio agio tra i pali. Come ho detto, non mi piace parlare di me, ma spero che la gente si diverta a vedermi giocar, sia contenta e orgogliosa che io possa portare la maglia della Roma”.
100 presenze in Liga.
“L’Espanyol è stata la squadra in cui sono cresciuto. Devo tutto a questo club, perché mi ha dato l’opportunità di poter giocare in Primera Division. Si sono presi cura di me, ma era arrivato il momento di andare via da casa e ne ho trovata un’altra nel Betis, è stato un anno incredibile a livello personale. Sin dall’inizio la gente mi ha sempre trattato benissimo, mi sono sempre sentito amato, i tifosi sono molto calorosi. È un club che sta crescendo molto e io non posso che ringraziare entrambi i club. Sono cresciuto nell’Espanyol e poi ho trascorso un anno al Betis. Sebbene sia stato solo un anno, non posso che avere belle parole per il club e per i suoi tifosi. Auguro le migliori fortune al club, è una squadra che amo e di cui sarò sempre tifoso. Il calcio italiano è sinonimo di tifosi appassionati, di tifoserie che respirano calcio, di grandi squadre che fanno si che il campionato italiano sia un campionato di grande qualità. E ovviamente tra queste grandi squadre c’è anche la Roma. Sono felicissimo di poter vivere questa esperienza qui in Italia”.
1 presenza in Nazionale.
“Come ho detto prima è stato un anno incredibile a livello personale. Con il Betis ho giocato moltissime partite, ho imparato moltissimo grazie all’allenatore. Quando sono arrivato al Betis, non sapevo giocare bene con i piedi, ma grazie al modo di giocare del mister sono cresciuto e sono stato convocato in Nazionale. È stata una notizia fantastica, non me l’aspettavo e sono stato contento di poter rappresentare il mio paese e giocare con i giocatori più forti del mio paese. Quando la Nazionale avrà bisogno di me, risponderò sempre presente, per aiutare la squadra”.
13 numero di maglia.
“In Spagna i portieri prendono sempre l’1 oppure il 13. È un po’ di tempo che faccio bene con il 13 e mi pare che l’ultimo portiere ad aver indossato il 13 qui sia stato Alisson. Sarei contento di essere la metà del portiere che è Alisson. È un portiere che ha fatto molto bene qui alla Roma. Oltre a essere un numero che mi porta bene, è un modo per cercare di seguire le orme di uno dei migliori portieri in questo momento”.
2 derby giocati.
“Il derby tra Barcellona ed Espanyol è un po’ squilibrato, perché la differenza tra le due squadre è molto ampia. È pur sempre un derby, ma il mio preferito è quello tra Betis e Siviglia. I derby che ho vissuto lo scorso anno sono stati magici, per quello che significa questa partita per la gente di Siviglia, per come è vissuta, per come viene preparato il campo, per l’attesa nella settimana che la precede e per la settimana dopo, quando hai vinto o hai perso. È un derby bellissimo, credo sia il migliore derby di Spagna, senza dubbio. Mi hanno parlato del derby di Roma, tra Roma e Lazio, sono felice di poterlo vivere. Non vedo l’ora di capire quello che significa rappresentare la Roma. Quando sono arrivato a Siviglia non sapevo cosa significasse il Betis per i suoi tifosi. Quando me ne sono andato, lo sapevo perfettamente e sono sicuro che sarà lo stesso qui a Roma. mi hanno parlato molto bene dei tifosi e dell’importanza del derby. Spero di inserirmi velocemente e di imparare cosa significhi tifare la Roma e portare questa maglia”.
Fonte: Roma Tv