Alle 15:45 nella sala conferenze del Centro Sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria ha avuto la presentazione alla stampa di Amadou Diawara, centrocampista guineano arrivato dal Napoli.
Parla Morgan De Sanctis: “Buon pomeriggio a tutti. Amadou Diawara è un giocatore che è stato per tutta la carriera in Italia. Siamo felicissimi che sia arrivato qui. Un centrocampista moderno, completo. Abbina qualità tecniche e ha delle caratteristiche di interdizione che secondo la nostra valutazione mancavano al centrocampo. Siamo convinti che possa dare un grande contributo alla nostra squadra. Perdipiù i numeri dell’operazione lo testimoniano, è stato un giocatore voluto dalla Roma. Vi lascio la possibilità di chiedere al ragazzo quello che avete bisogno di sapere”.
Hai giocato da mediano in un centrocampo a tre. Con Ancelotti hai giocato a due. Quali sono le differenze e dove ti trovi meglio?
“Sicuramente nel centrocampo a tre sono più abituato a giocare. Ma mi adatto in entrambi i modi, l’importante è fare quello che chiede il mister per bene e aiutare la squadra”.
Qual è la tua situazione fisica? Hai rinunciato a molti giorni di vacanza, ti può aiutare per trovare subito il ritmo?
“Ho tagliato le vacanze per tornare velocemente, per conoscere velocemente i nuovi compagni e l’allenatore. Mi aiuterà sicuramente a non lasciare le partite che avevo nelle gambe in Coppa d’Africa. Sto molto bene, penso di riuscire a essere al meglio per l’allenamento di oggi”.
Qual è l’obiettivo minimo della Roma?
“È andare in Champions League, penso. È poco ma sicuro. Dobbiamo fare di tutto per andare minimo in Champions League”.
Che differenze ci sono tra Roma e Napoli?
“Sono entrambe grandi squadre, quest’anno potremo fare una grande stagione”.
Pensi che nel passaggio da Napoli a Roma tu possa crescere come giocatore? La Roma è un punto d’arrivo e non di partenza?
“Qui sono arrivato motivato. Sono in una grandissima squadra, non lascerò mai niente, penso di dare tutto per aiutare la squadra ad arrivare dove merita”.
Cosa non ha funzionato al Napoli? Perché in passato hai scelto gli azzurri rispetto alla Roma?
“Non sono venuto prima per la volontà di Dio. L’importante è essere qui, essere motivato. Voglio fare bene”.
Ieri hai detto che Paulo Fonseca è stato importante per la scelta. Cosa ti ha chiesto nello specifico?
“Vedendo le squadre che ha allenato il mister, so che i centrocampisti sono importanti per uscire palla al piede. Quando mi ha chiamato il mister è stata un’emozione, sono onorato di essere allenato da lui”.
Ci puoi raccontare com’è nata la trattativa? Saresti arrivato comunque anche senza la cessione di Manolas?
“Penso di sì. L’allenatore mi voleva, sono stato voluto fortemente dalla società, la ringrazio molto per la fiducia, spero di ripagare la fiducia al meglio”.
Che impatto ti aspetti con i tifosi e cosa pensi di poter regalare loro?
“Già da avversario sono venuto all’Olimpico, mi ha fatto impressione vedere i tifosi. Posso solo dir loro che posso dare il massimo ogni allenamento per dare loro soddisfazioni”.
Paul Put ha detto che ti vede simile a Kantè. Ti ci rivedi?
“Non lo so. Kanté è un giocatore di altissimo livello. Non posso dire di assomigliargli. Il mio idolo è Touré, mi vedo più in lui”.
Nel tuo ruolo sono stati a Roma giocatori come Nainggolan, Strootman e De Rossi. È un’eredità scomoda?
“Questi sono giocatori veramente forti, Strootman e Nainggolan li ho visti giocare, li ho affrontati da avversario, mi hanno messo molto in difficoltà. Sono ancora giovane, spero di dare il massimo in ogni allenamento per fare quello che hanno fatto qua e, perché no, superarli”.