Forse già dall’inizio si sarebbe dovuto capire che la sua storia con la Roma non sarebbe stata semplicissima. Robin Olsen è sbarcato a Ciampino il 23 luglio di un anno fa, nello stesso giorno che passerà alla storia non per il suo arrivo, ma perché l’aereo che doveva portare Malcom da Bordeaux non è mai decollato. Sembrava non essere arrivato proprio con i migliori auspici, viste anche le difficoltà dell’esordio a Torino, ma poi col passare del tempo il portiere svedese era riuscito ad acquistare un po’ di fiducia. Sua e dei tifosi. Ranieri, però, lo ha messo in panchina dopo gli errori con il Napoli, preferendogli Mirante, e Petrachi ha speso quasi trenta milioni per prendere Pau Lopez. Ecco perché oggi Olsen, che da due partite non viene più neppure convocato, è sul mercato. E nelle prossime ore – salvo sorprese – potrebbe e dovrebbe diventare un giocatore del Montpellier.
Lui avrebbe preferito andare in Premier, la famiglia sognava un ritorno al Copenaghen. Per adesso la Ligue 1 è la soluzione più probabile, a meno che non cambi qualcosa nelle prossime ore. La Roma sta trattando, il presidente del Montpellier ha confermato, ma ha detto pure che vorrebbe prenderlo soltanto in prestito. E, alla fine, così sarà. A Trigoria vorrebbero l’obbligo di riscatto dopo un certo numero di presenze, in Francia sono orientati a non andare oltre il diritto. E un altro scoglio è rappresentato dall’ingaggio, aspetto che si sta limando in queste ultime ore. Il Montpellier si è spinto fino a due milioni. Olsen, compresi i bonus, guadagna però di più, e la sensazione è che l’accordo potrebbe trovarsi a metà strada, se lui trasformasse in bonus una parte fissa (come ha fatto, ad esempio, Nainggolan con il Cagliari). Sullo sfondo resta la Turchia, paese del suo agente, ma al momento non c’è niente. L’obiettivo, per la Roma, è chiudere la cessione il prima possibile. Anche per evitare una minusvalenza rispetto agli 8,5 milioni spesi un anno fa.
Fonte: Gazzetta.it