Alla vigilia del turno infrasettimanale di campionato, Paulo Fonseca torna a parlare nella tradizionale conferenza stampa prepartita:
Queste le parole del tecnico giallorosso:
Che partita si aspetta domani?
Ci aspettiamo una partita molto difficile, un avversario che ha caratteristiche specifiche, una squadra di lotta e aggressiva in difesa con avanti giocatori di qualità. Ci aspettiamo una partita combattuta.
Cresce l’entusiasmo, ma avvertite la necessità di tenere i piedi per terra?
Come ripeto sempre, l’importante è restare equilibrati, il passato non conta, pensiamo solo alla prossima partita e dobbiamo restare umili. E’ troppo presto per essere euforici, c’è tanto da fare, da vincere e conquistare. Spero che la squadra resti con i piedi ben saldi a terra.
Il problema del razzismo, come va combattuto?
Intanto devo dire che nelle nostre partite non ho assistito a episodi simili. Detto questo sono contrario, è un fenomeno che va combattuto ed estirpato dal calcio, sono favorevole a misure dirette a tal fine. Il calcio è uno sport che deve unire le persone, sono assolutamente contrario ad ogni forma di razzismo e favorevole ad ogni misura per eliminarlo definitivamente.
Dzeko e Kolarov due esempi per la squadra, cos’hanno di così speciale?
Sono ovviamente due giocatori importanti per la nostra squadra, in questa fase in cui giochiamo tante partite vorrei farli riposare ma in questo momento non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente, sono due grandi professionisti, due atleti che curano la loro condizione fisica con professionalità e la squadra beneficia di tutto questo.
Dopo il derby ha cambiato qualcosa: cosa è successo tra un tempo e l’altro?
Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato qualcosa dopo il derby, la dinamica poi è mutata e le cose sono andate per il verso giusto. Ma bisogna continuare a lavorare, ogni partita ha una storia a se, dobbiamo prepararci alla partita specifica. Ribadisco: umiltà e continuare a lavorare.
6 giocatori sempre mandati dal 1′, tra questi Kluivert: è diverso dagli altri e ha bisogno di quel tipo di attaccante o domani potremmo vedere Zaniolo, Mkhitaryan e Pellegrini?
Riguardo le scelte di domani, vedrete domani, farò qualche cambiamento. Ma tutti i giocatori sono importanti, nessuno è al di sopra della squadra faccio le scelte in funzione di ciò che è meglio per la squadra e in funzione della partita. La Roma deve essere in cima a tutti, fortunatamente in attacco ho possibilità di scegliere e ho opzione diverse.
Disse in passato che tra i centrocampisti Cristante aveva capito meglio il suo gioco. Hanno seguito una serie di buone partite da parte sua: cosa le piace di Cristante e perché lo ritiene così centrale per il suo gioco?
In primo luogo è un giocatore intelligente, capisce quello che voglio per il suo ruolo. Poi è un giocatore coraggioso, per fare questo calcio vanno presi dei rischi. Dopodiché è forte dal punto di vista difensivo, forte nel controllo di palla, in interdizione e ha un buon passo. E’ stato tra i più importanti per equilibrio e per i compiti che svolge. Lo considero un giocatore di estrema importanza.
Ora la Roma è un gruppo unito e compatto, ha lavorato su questo aspetto? Al suo arrivo ha avuto l’impressione di trovarsi davanti un gruppo poco unito?
Il passato è il passato, non posso parlare di ciò che è successo quando non ero qui. Ho ravvisato dal primo giorno che però il gruppo era unito e forte. Sono cose che vengono fuori in maniera naturale, con il lavoro. Avere un gruppo forte e unito è un aspetto fondamentale per vincere qualcosa, ma direi che tutto si è svolto in modo naturale.
Smalling è pronto per giocare dal 1′?
Le rispondo subito, Smalling giocherà.
Si è parlato di un Fonseca ‘italianizzato’, si sente così? Gli aggiustamenti tattici che ha fatto sono definitivi o si può tornare alla sua idea iniziale?
Si, è un Fonseca ‘italianizzato’ (ride, ndr)… Ci tengo a dire che davvero il calcio italiano è diverso, obbliga ad essere elastici e malleabili. Ogni partita ha una storia a sè, chi viene qui e non ha questa elasticità si sbaglia di grosso. E’ un calcio che ti porta a fare dei correttivi e chi pensa di giocare solo in un modo commette un grave errore. I miei principi restano: squadra propositiva che fa possesso palla e gioca nella metà campo avversaria.
Riguardo Pau Lopez, lo scorso anno la Roma ha avuto un problema con la porta, quest’anno un investimento importante per il portiere. Su cosa deve ancora migliorare? E se lo aspettava così pronto?
Devo confessare che sui dettagli tecnici Marco Savorani è il più adatto a rispondere, ma quando l’abbiamo scelto abbiamo valutato le sue caratteristiche, non molti portieri fanno partire l’azione come lui, è equilibrato e aiuta la squadra nella costruzione delle azioni. Poi ci sono i gesti tecnici come la parata di Bologna. Anche Mirante e Fuzato lavorano per avere le loro chance e le avranno. Sono soddisfatto di Lopez, può avvalersi del lavoro di uno dei migliori preparatori al mondo. E mi sbilancio, può ancora migliorare.
L’Atalanta sfrutta molto gli esterni, come valuta questo aspetto? Chiederà maggior lavoro difensivo ai vostri esterni?
L’Atalanta ha giocatori forti davanti. Gomez, Ilicic e Zapata sono giocatori fortissimi, dovremo stare attenti ai loro movimenti. Riguardo il lavoro degli esterni, tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva e a reagire nella zona di pressione. Non entro nei dettagli delle scelte strategiche, ma ogni partita ha una storia a sé e certe questioni dettano la nostra fase difensiva. Abbiamo studiato l’Atalanta e ci siamo preparati al meglio per fermarli.
Ha conquistato tutti, prima Petrachi, poi lo spogliatoio e l’ambiente. Domani affronta un allenatore che non è voluto venire alla Roma. Se le chiedesse ‘che mi sono perso?’, lei cosa risponderebbe?
Sono certo che non mi farà questa domanda. Ma quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini. Lui ha fatto bene e ottenuto grandi risultati, difendiamo al meglio delle nostre possibilità le nostre squadre. Conta cosa faranno le squadre. Sicuramente avremo modo di parlarci, non lo conosco ancora, lo faremo sicuramente con rispetto e cordialità. Ma sono sicuro che non mi farà questa domanda.
Da allenatore in Serie A è imbattuto, chi l’ha voluta fortissimamente qui alla Roma?
So bene che in questi momenti si generano aspettative ed euforia, ma sono contrario all’euforia, almeno in questa fase. E’ giusto festeggiare quando si vince un trofeo, analizzo tutto con realismo. Abbiamo vinto 3 partite, siamo in crescita ma domani c’è una sfida diversa e difficile. Tengo fuori tutto il resto dal nostro gruppo di lavoro. La realtà dei fatti è questa, non abbiamo fatto nulla, è bello che la gente creda in noi ma bisogna fermarsi e affrontare la partita con realismo. E’ una maratona e siamo solo all’inizio, abbiamo iniziato con il piede giusto ma non possiamo rilassarci nemmeno un momento. Siamo impegnati per fare in modo che non ci siano deviazioni da questa squadra. Sul mio arrivo, come è noto ho sempre trattato con il ds Petrachi e con Guido Fienga.