(A. AUSTINI) – Due mesi. Sempre che fili tutto liscio. La maledizione degli infortuni colpisce un altro romanista illustre: a Lecce Lorenzo Pellegrini si è rotto il quinto metatarso del piede destro e oggi dovrà operarsi. Appuntamento, se va bene, a fine novembre dopo la terza sosta del campionato, ma i reali tempi di recupero si capiranno solo dopo l’intervento chirurgico di osteosintesi e durante la riabilitazione. La frattura di un mignolo non è di per sé un infortunio grave per un atleta, ma nel caso di un calciatore può diventare molto, molto fastidioso: è un punto di “carico” del piede, su cui batte anche lo scarpino.
A operare Pellegrini sarà il prof. Santucci dell’equipe di Pierpaolo Mariani, nella stessa clinica – Villa Stuart – dove aiutò il noto chirurgo ortopedico nel 2006 a intervenire sul perone rotto di Francesco Totti. L’ex capitano riuscì a giocare il mondiale pochi mesi dopo, l’erede in giallorosso firmerebbe per essere disponibile il 24 novembre alla ripresa del campionato contro il Brescia. Come nel caso di Totti, a Pellegrini verrà inserita una vite per fissare l’ossoe nei primi tempi dovrà utilizzare un tutore. Nella prima parte del recupero dovrà cercare di allenare comunque la parte aerobica e muscolare, poi gradualmente inizierà a correre e, infine, a calciare. Un lungo percorso che rappresenta il primo vero intoppo della sua carriera: finora il romano aveva sofferto al massimo delle lesioni muscolari, mentre ultimamente era stato proprio il piede a bloccarlo a causa di una fascite plantare. Se ci sia correlazione tra i due infortuni è tutto da dimostrare, di sicuro la dinamica dell’infortunio di Lecce è piuttosto particolare: il centrocampista si è fatto male rimettendo a terra il piede dopo aver fatto un “sombrero” all’avversario. Magari la fascite ha condizionato i movimenti o ha provocato un sovraccarico, fatto sta che da un infiammazione gestibile si è passati a uno stop di almeno due mesi.
Il ghiaccio applicato sul piede, le smorfie di dolore e le difficoltà a camminare nel post-partita erano l’anticamera della brutta notizia ricevuta ieri da Pellegrini dopo gli esami. E da Fonseca, che l’ha presa molto male.Finora ha mandato in campo Pellegrini dal 1′ in tutte e sei le partite di campionato giocate e lo ha inserito in corsa in Europa League. Lo considera uno dei titolari inamovibiliper le sue caratteristiche diverse dal resto dei centrocampisti: qualità nei passaggi, unita alla capacità di «strappare» verso l’area avversaria. La Roma perde il trequartista perfetto per gli schemi del portoghese ma in rosa non mancano i sostituti. Ora tocca a loro.
Fonte: Il Tempo