Vigilia di Europa League per la Roma, che è arrivata in Germania nel pomeriggio in vista della sfida di domani contro il Borussia M’Gladbach. E come di consueto il tecnico Paulo Fonseca parlerà in conferenza stampa, con lui Pau Lopez. Queste le dichiarazioni rilasciate dal tecnico e dal portiere della Roma.
Domande per Fonseca:
In una stagione così complicata qual è l’importanza di questa competizione?
Chi lavora nella Roma deve sempre pensare a vincere. Noi giochiamo sempre per vincere, non importa in che competizione. Domani giocheremo contro una grande squadra e dobbiamo pensare a vincere
Dopo il rigore inesistente dell’andata si aspetta una grande attenzione dell’arbitro? La partita di domani è decisiva?
E’ più decisiva per il Borussia, ma è importante per entrambe le squadre. E’ una partita diversa dalla prima. Sulla questione arbitro, è una cosa passata. Dobbiamo pensare a domani. A lottare tutti insieme per vincere
Che significa avere un calciatore come Dzeko in attacco? Infortuni, sarebbe disposto a tagliarsi un po’lo stipendio per disputare meno partite?
Sì, perché no? Dzeko è molto importante per noi. Se sta giocando senza la maschera è un segnale che sta bene e che può giocare al 100%. (Per approfondire la questione Fonseca prosegue in portoghese, ndr) Io sono disposto anche a perdere del denaro per avere un migliore spettacolo. Anche a me quando sono a casa piace godere di una partita in cui ci sono i migliori giocatori. Si giocano troppe partite e da un punto di vista fisico questo comporta dei problemi, che impediscono alle squadre di avere a disposizione i migliori giocatori. Si giocano competizioni di tutti i tipi e secondo me questo va ripensato, va razionalizzato il calendario per evitare che problemi del genere si verifichino un po’ in tutte le migliori squadre europee. E’ solo una mia opinione ma se fosse necessario, a tal fine, ridursi l’ingaggi, perché no?
Si è letto che ha maturato la decisione di far giocare Florenzi non più in difesa ma nelle zone più alte. E’ vero? E’ pronto per giocare domani?
E’ pronto, ma come sa non parlo dei miei colloqui con i calciatori. Può giocare in diverse posizioni, vedremo se lo farà domani oppure no
Come si pone nei confronti del turnover?
Penso che con molte partite se si riesce a cambiare dei calciatori è positivo, ma in questo momento da noi non è possibile. La verità è che se domani si potesse cambierei, ma ora non è possibile
Le dichiarazioni di Pau Lopez:
Quanti meriti hai nel miglioramento dei numeri difensivi della squadra? Eri abituato anche al Betis a partecipare molto al gioco?
Non lo so. Stiamo crescendo. E’ vero che nelle prime partite abbiamo preso molti gol ma sono arrivati molti calciatori nuovi, un allenatore nuovo… E’ una questione di tempo. Dobbiamo vincere e farlo giocando bene, ma stiamo lavorando e crescendo partita dopo partita. Questa è la strada da seguire. Anche nel Betis giocavo molto con i piedi. Non era lo stesso all’Espanyol. Grazie al mio vecchio mister ho imparato a giocare di più con i piedi, sono cresciuto molto grazie a lui
In Spagna questa competizione non viene snobbata. Da spagnolo hai mai avuto la sensazione che le italiane la snobbassero?
Ho sempre pensato che le squadre italiane fossero molto forti, come sempre. E’ una competizione che mi piace molto. L’anno scorso con il Betis siamo usciti contro una squadra francese. Bisogna pensare partita per partita, poi a fine stagione vedremo per cosa potremo lottare e se possiamo vincere
Chi è per te il portiere più forte del mondo? E quello che studi perchè pensi di poter imparare da lui?
Non studio nessuno ma so di poter imparare qualcosa da tutti. Il più forte? Difficile, ma due per me ora sono più bravi di altri: Oblak e Ter Stegen
All’inizio avevi dichiarato di voler imparare l’italiano e ci sei riuscito già molto bene. Quanto conta imparare subito la lingua?
Non lo so, è una cosa soggettiva. Ho detto di volerlo imparare velocemente perchè è il modo migliore per interagire con la squadra e la città. Quando sono arrivato facevo lezione quasi ogni giorno ed adesso sono migliorato molto grazie a Claudio, che me lo ha insegnato
Ti da più adrenalina ricevere il pallone mentre un attaccante ti pressa o dover parare un calcio di rigore?
Non me lo sono mai chiesto. Provo ad aiutare la squadra. Da fuori si vede un po’ il rischio di quello che facciamo ma non è tanto come pensa la gente. Dipende molto dai miei compagni, da come vogliono la palla. Mi piace giocare così però, mi diverto di più.