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Conferenza stampa, Fonseca: “Mkhitaryan è pronto ma non per 90′. Mancini giocherà. Smalling? Ha deciso Dzeko di dargli la fascia”

Dopo Istanbul sicuramente grande entusiasmo, ora quali rischi nasconde la trasferta di Verona?
La partita di Istanbul è passata, adesso dobbiamo pensare solo alla partita contro l’Hellas Verona. Devo dire che domani sarà una partita difficile, contro una squadra buona, molto veloce in fase d’attacco e molto aggressiva in difesa. Sono la seconda squadra con meno gol subiti. È importante dirlo, per questo sarà un gioco diverso rispetto ad Istanbul, è una partita difficile.

Nell’ultimo periodo, soprattutto prima della sosta, si è parlato delle difficoltà e del periodo di emergenza. Adesso che la situazione è migliorata, quali sono le difficoltà di un tecnico quando ha possibilità di scelta? Sono le stesse oppure preferisce avere abbondanza e poter scegliere?
È meglio quando abbiamo tutti i giocatori, dopo è difficile decidere i giocatori migliori per la partita. È molto meglio quando abbiamo tutti i giocatori.

Adesso che è tornato Mkhitaryan quale sarà la gestione di questo calciatore che è stato uno dei grandi acquisti estivi? È pronto, anche come condizione, per giocare 90 minuti?
È pronto, devo dire non per giocare 90 minuti. Ogni giorno sta meglio, sta lavorando bene e penso che sia un giocatore che può entrare in qualsiasi momento nella nostra squadra, ma devo dire che non è pronto fisicamente per fare i novanta minuti.

Santon ha giocato un’ottima partita ad Istanbul. Spinazzola è stato recuperato in pieno? C’è la possibilità di rivedere lui in quel ruolo? Immagino che sarà tra i convocati anche Florenzi, che tipo di riflessioni sta facendo?
Noi abbiamo queste tre possibilità: Santon, Spinazzola e Florenzi. Florenzi è pronto, si è allenato con noi in questi giorni. Per la mia decisione devo pensare alle caratteristiche dell’altra squadra e alle caratteristiche della partita. Devo dire che Santon ha fatto una bellissima partita, ma anche Florenzi contro il Brescia ha fatto una buona partita. Sono tre soluzioni e domani vedremo che giocatore giocherà.

Da inizio stagione Kluivert ha sempre giocato titolare, tranne che contro l’Atalanta e contro il Milan, dove era squalificato. Ha già segnato quattro gol, si aspettava questo rendimento da un giovane come lui? Dove può ancora migliorare? Ha tanti margini di miglioramento? 
Quando io sono arrivato a Roma, per me Kluivert aveva bisogno di migliorare in fase difensiva. Ci abbiamo lavorato molto con lui e penso che tutti noi possiamo vedere che è un calciatore diverso in fase difensiva. È un giocatore intelligente, è un giovane che deve continuare a lavorare per migliorare l’ultima decisione. Ci stiamo lavorando con Kluivert e ha tempo per imparare e migliorare. È un calciatore che è in un buon momento.

La diffida di Mancini può pesare sulle sue scelte di formazione domani?
No, Mancini domani giocherà.

Subito dopo la partita di Istanbul ha detto che le era piaciuto l’atteggiamento della squadra, che aveva giocato con ambizione e coraggio. Per la mentalità vincente che lei vuole infondere a questa squadra, è più importante l’ambizione o il coraggio?
Entrambi sono molto importanti. Dobbiamo giocare sempre con questo atteggiamento e con questo coraggio quando abbiamo la palla, quando dobbiamo giocarla. Sono due cose molto importanti per me in questa squadra.

Circa un mese fa, dopo la partita con la Sampdoria lei disse che senza tanti giocatori importanti era impossibile raggiungere un certo livello di performance. Adesso i giocatori importanti sono tornati e si è visto, perché la squadra a Istanbul ha giocato una delle migliori partite della sua gestione. Quanto c’è e cosa c’è ancora da migliorare?
Devo dire che la squadra è migliorata, è vero che abbiamo fatto una buona partita. È importante il ritorno di tutti i giocatori. Dobbiamo continuare a lavorare per imparare e migliorare molte cose. È vero che per me la squadra è stabile difensivamente, ma mi piace un gioco di miglior dominio sull’avversario. Non è facile qui in Italia, se vediamo la percentuale del possesso palla non è molto diversa tra le squadre, ma a me piace quando la mia squadra ha un miglior dominio della partita con la palla. Mi piace anche che la squadra giochi di più negli ultimi 30 metri, l’attacco organizzato è una cosa che dobbiamo migliorare.

Cristante sta tornando prima del previsto. Questo influenzerà le vostre operazioni di mercato di gennaio? Non c’è più necessità di cercare un giocatore in quella zona del campo?
No, sinceramente non cerchiamo un giocatore nella posizione di Cristante, non ci stiamo pensando.

Per quanto riguarda il centrocampo, con il rientro di Diawara e di Pellegrini si è notato che la Roma gioca in modo diverso. Lei di solito propone un 4-3-2-1, ma con il rientro di questi due giocatori, Pellegrini gioca un po’ più spostato verso destra e anche Veretout fa quasi la mezzala a sinistra, una sorta di 4-3-3. È una cosa che ha studiato per le due partite che ha affrontato o che sta pensando anche per la partita di domani? 
Vediamo, è sempre una soluzione. Penso che abbiamo fatto due buone partite con questo modulo. Dobbiamo vedere sempre le caratteristiche dei giocatori. Mi piace molto quando Pellegrini da trequartista si sposta a destra. Sono questioni che non posso discutere qui perché sono tattiche.

A proposito di tattica, affrontate una squadra difende molto orientata sull’uomo. Teme una partita simile a quella con l’Atalanta? Che cosa si può fare per uscire da questo tipo di pressione?
È vero, penso che sia una squadra molto simile all’Atalanta in fase difensiva. Che possiamo fare? Oggi ci siamo allenati in questo senso, ma non lo posso dire qui sennò domani l’allenatore dell’Hellas Verona saprebbe tutto della nostra squadra. Abbiamo preparato un modo di giocare contro le squadre che marcano a uomo.

Giovedì Dzeko ha dato la fascia da capitano a Smalling. Questo è un chiaro segnale che c’è la volontà, sia da parte del giocatore che all’interno del gruppo, di rimanere alla Roma. Da parte vostra che segnale è questo secondo lei?
Io posso stare qui a dire che sono stato io a parlare con Dzeko per Smalling, ma non è vero. Quello che è successo è che in quel momento non avevamo Florenzi, non avevamo Dzeko, Pellegrini, Kolarov, Fazio o Cristante e io ho avuto il dubbio in quel momento su chi dovesse essere il capitano. Dzeko ha deciso che sarebbe dovuto essere Smalling e per me ha deciso molto bene. Noi a volte non abbiamo bisogno di dare segnali, i giocatori sanno chi sono i leader in campo.

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