(F. BIAFORA) – Come una formica ha costruito la sua Roma giorno per giorno, senza farsi prendere dalla frenesia dei risultati e senza cadere nello sconforto per lo spaventoso numero di infortuni subiti. Fonseca ha conquistato tutti con gioco e risultati a quattro mesi di distanza dall’inizio del ritiro. Il tecnico ha impresso una svolta notevole ad una squadra arrivata sesta lo scorso anno, che è dovuta passare anche attraverso gli addii di Totti e De Rossi. I giallorossi hanno ritrovato il terzo posto in campionato a 532 giorni di distanza dall’ultima volta, in particolare grazie a quattro mosse arrivate nell’ultimo ciclo di partite. L’intuizione più importante nelle quattordici partite fin qui disputate è stata quella di avanzare Mancini a centrocampo. Con gli infortuni di Pellegrini, Diawara e Cristante Fonseca aveva inizialmente pensato di dar fiducia a Pastore davanti alla difesa, ma l’esperimento non ha funzionato nel match con la Samp. Con il Gladbach lo staff tecnico ha rivoluzionato le cose e ha sorpreso tutti giocandosi la carta Mancini accanto a Veretout, riportando il Flaco sulla trequarti. Il toscano ha dimostrato una maturità tattica e mentale notevole, adattandosi alla perfezione in un ruolo che aveva interpretato soltanto ai tempi delle giovanili. In coppia con Veretout ha formato un’autentica diga davanti alla difesa, convincendo anche per la qualità nel palleggio, come ha dimostrato con il lancio per Spinazzola che ha propiziato il gol di Zaniolo con il Napoli. L’assetto tattico più equilibrato ha permesso anche a Pastore di sfoggiare le sue giocate e di ritornare ad essere il calciatore che aveva deliziato tutti ai tempi del Palermo. Il numero 27, mai in sintonia con Di Francesco, ha giocato quattro partite di fila da titolare (più 83 minuti con la Samp) senza accusare problemi fisici, infiammando le platee con assist e giocate di fino, aggiungendo al proprio repertorio anche un discreto impegno in fase di pressing e di recupero palla. Altra iniziativa decisiva di Fonseca è stata quella di cambiare il meno possibile nell’ultimo periodo, dando fiducia allo stesso blocco di giocatori e lasciando in panchina Florenzi, uscito dalla formazione tipo. Il tecnico ha specificato più volte che il capitano non ha alcun problema fisico: starà a lui riconquistarsi una maglia da titolare giorno dopo giorno. L’ultima scelta fondamentale di Fonseca, accompagnato in questo percorso dal ds Petrachi nei confronti con il gruppo, è stata quella di parlare chiaro ai suoi uomini, chiedendogli di cambiare immediatamente marcia dopo il deludente pari di Genova. Lo scatto di mentalità della squadra è stato netto e notevole, indice che l’allenatore ha fatto breccia nella testa dei giocatori grazie alle sue idee.
Fonte: Il Tempo