E’ il 2 maggio la data della possibile e più credibile ripartenza della Serie A. E provando ad immaginare di partire il 2 maggio e di completare tutte le competizioni si dovrebbe giocare tredici giornate di campionato (dodici più i recuperi), i ritorni delle semifinali e la finale di coppa Italia, i sette turni di Europa League (sei di Champions). In questo modo, per non nulla, bisognerebbe arrivare fino al 25 luglio. Ma un ulteriore slittamento cambierebbe tutto. E allora «così come noi valutiamo cambi di format, l’Uefa può rimodulare Champions ed Europa League», dice ai microfoni di Radio 24 il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Inoltre, mette in discussione un tabù: l’intoccabilità degli stipendi dei calciatori, tema su cui anche il ministro Spadafora ha condiviso la parola d’ordine «Niente tabù» di Gravina.
«Tutti abbiamo interesse che l’equilibrio economico venga preservato – replica in serata Damiano Tommasi, presidente dell’Aic -. E per questo dobbiamo valutare tutti gli elementi del momento».
Fonte: Gasport