Il recupero procede nel migliore dei modi e Nicolò Zaniolo è ormai pronto al rientro in campo. Uno dei pochi a giovarsi dell’interruzione per il coronavirus è stato proprio il centrocampista della Roma, che potrà rientrare anche in Nazionale il prossimo anno per disputare gli Europei. Il giovane numero 22 non sta subendo problemi al ginocchio e deve ora solo pensare alla condizione atletica. Il gioiello giallorosso continua ad essere ambito anche sul mercato, con la Juventus sempre in prima linea. Per parlare del presente e anche del futuro è intervenuto ai microfoni di CalcioToday il padre Igor Zaniolo. Ecco le sue parole:
Come sta Nicolò?
“Molto bene. Il professor Mariani ha detto che è guarito, ora deve tornare atleta: tra un paio di mesi potrà essere a disposizione di Fonseca. Non vede l’ora di tornare in campo, spera di fare qualche gara in campionato, peccato non sia nella lista della Uefa in chiave Europa League. Il blocco della stagione lo ha favorito sotto il profilo sportivo, ma ha dovuto fare la riabilitazione a casa da solo. Ricordiamo che è un ventenne, anche se ha una grande forza di volontà”.
Prossimo step il rinnovo del contratto?
Nicolò pensa di poter diventare il nuovo simbolo della Roma?
“Sì, però non vuole essere accostato a nessuno. Lui è innamorato di questa piazza, sente l’affetto della gente. I tifosi gli hanno rapito il cuore”.
C’è la possibilità che suo figlio venga ceduto, magari per esigenze societarie?
“In base a ciò che dice la Roma no. All’orizzonte non esiste questa possibilità.
Il ragazzo è da tempo nel mirino della Juventus e non solo…
“E’ noto che piace a diverse big, anche estere”.
Totti ha definito Nicolò un ottimo giocatore, ma deve crescere ancora. In cosa può migliorare?
“Intanto deve specializzarsi in un ruolo. E’ bello saper fare un po’ di tutto, ma credo sia meglio avere una connotazione tattica ben definita. Fonseca lo considera un esterno d’attacco. Io lo vedo mezzala, come Mancini. L’importante è che non venga schierato falso 9”.
A proposito di Mancini, suo figlio deve tanto al ct azzurro…
“Deve tanto a Di Francesco per averlo fatto esordire al Santiago Bernabeu e tutto a Mancini per avergli aperto le porte della Nazionale prima ancora che esordisse con la Roma in campionato. Il ct è l’artefice della sua esplosione”.
Quanto è difficile gestire la risonanza mediatica legata a Nicolò?
“Non è facile. Qualsiasi cosa faccia Nicolò ha ampio risalto. Lui deve essere bravo a farsi consigliare dalle persone giuste e magari di pensarci bene prima di postare qualcosa sui social”.
Fonte: Calcio Today