Pedro Eliezer Rodríguez Ledesma, alla storia del calcio come Pedro, è stato il primo acquisto della Roma. Arrivato a parametro zero dopo le esperienze al Chelsea e al Barcellona dove ha fatto il pieno di trofei, l’esterno spagnolo ha già debuttato da titolare nella gara di Verona e oggi viene presentato in conferenza stampa. Al suo fianco, il CEO Guido Fienga.
Apre Guido Fienga: “Siamo veramente felici di presentare finalmente in maniera ufficiale Pedro. Quando ha scelto la Roma siamo stati particolarmente contenti perché credo sia inutile sottolineare che è il giocatore, non solo in Serie A, ad aver vinto più di tutti. E’ uno dei motivi per cui siamo stati molto contenti che abbia scelto la Roma. Avere uno come lui in squadra significa inserire competenze, spirito vincente, che è quello che vogliamo portare in squadra. Uno dei compiti che gli abbiamo affidato non è quello di fare bene in campo ma di insegnare a tutta la squadra, tutta la società, quei valori che l’hanno portato a grandi successi”.
Per Pedro: in questo sistema, in quale ruolo puoi rendere di più?
“Grazie per le parole di Guido, penso che con Fonseca il ruolo migliore per me sia alle spalle della punta, ci sono tanti giocatori che possono occupare quella posizione, è una zona da cui posso inserirmi in area, creare spazi per la punta. Mi adatterò e giocherò dove il mister riterrà più opportuno. Il mio compito è aiutare la squadra”
Per Fienga: la sconfitta a tavolino. Cosa si sente di dire?
“L’episodio è chiaramente basato su un errore fatto da noi in assoluta buona fede ma è un errore che non ha arrecato alcun vantaggio alla Roma. Non portava ad inserire alcun giocatore in più o non tesserato come nell’episodio del Sassuolo, citato dai più. Sulla base di questo riteniamo che la Roma abbia quantomeno il diritto di potersi difendere, sentire che organi federali si esprimono già in anticipo, ironizzando sulla questione, ci lascia quantomeno sorpresi. Questo diritto alla difesa sembra venga compromesso. Partire da subito dicendo che non c’è alcuna chance, è come assimilare un errore al dolo, che giuridicamente non è assolutamente detto sia così. Riteniamo di avere il diritto a difenderci, che il caso Sassuolo sia completamente diverso e che il giudizio futuro venga fatto in serenità e indipendenza”
Per Fienga: molti rumors come direttore sportivo e sul futuro di Fonseca. Cosa risponde?
“Chiariamo subito il tema allenatore: Fonseca non è mai stato, e non lo è, un tema aperto per la società. Il progetto è partito con lui lo scorso anno, che prevedeva l’avvio di una squadra giovane, quest’anno partiamo con un anno di esperienza in più. Non capiamo perché ci sia questa questione. Sul direttore sportivo, è chiaramente una posizione vacante per il club, quindi sarà quanto prima ricoperta dalla persona che riterremo più competente e allineata alla posizione del club. Paratici? Credo sia irrispettoso per lui e per la Juventus, per quanto mi riguarda rappresenta il direttore sportivo di un’avversaria che speriamo di battere domenica”
Per Fienga: Dzeko sarà il capitano? Come riparte dopo la cessione sfumata?
“Credo si possa sottolineare la coerenza in quello che abbiamo detto: è il nostro capitano, lo resterà. Conosciamo il valore e la professionalità di Edin, siamo sicuri che se domenica entrerà in campo farà il suo massimo e speriamo che questi rumors gli diano una motivazione in più”
Per Pedro: hai affrontato la Roma in Champions League. Cosa manca alla Roma secondo te?
“Siamo una squadra molto buona, con tanti giovani. Ci sono Edin e Miki, alcune delle ragioni per cui sono venuto qui, per creare una mentalità vincente. L’obiettivo è quello di tornare a giocare la Champions e contribuire a creare una squadra con una mentalità forte, che torni al livello di quando raggiunse la semifinale di Champions”
Per Pedro: senti una responsabilità maggior per essere il giocatore più titolato?
“Ogni volta che si affronta la squadra campione in carica, come la Juventus, la responsabilità che si percepisce è molto alta e c’è un livello di esigenza personale molto alto. Ma noi dobbiamo scendere in campo sempre per vincere, così in Serie A e in Europa League, giocarsela alla pari anche con le più forti. Giocare con la Juventus ci dà stimoli in più, perché tutti vogliono batterli”
Per Pedro: la finale di Champions all’Olimpico col Barcellona nel 2009
“Ebbi la fortuna di giocare un minuto, la mia prima finale di Champions League vinta, è stata la realizzazione di un sogno. Oggi sono qui come giocatore della Roma, tornerò a giocare dopo qualche anno in questo bello stadio e non posso che conservare bei ricordi di quel giorno”
Per Pedro: per la prima volta giochi in un club che non parte per vincere tutto. Quale motivazione ti ha spinto?
“La motivazione è la stessa, quella di avere una voglia forte interiore di vincere e raggiungere obiettivi. Sarà difficile ma dobbiamo creare questa mentalità forte, di andare avanti partita per partita, e raggiungere l’obiettivo minimo di arrivare tra le prime 3-4. Abbiamo una rosa forte per raggiungere la Champions”
Per Pedro: Dzeko vi ha parlato? Vi sembra felice di rimanere alla Roma?
“Sì, è il nostro capitano. Lo vedo contento e felice. E’ un giocatore straordinario, che ha segnato tantissimi gol, ha un peso specifico importante nello spogliatoio e siamo molto contenti che resti con noi. E’ un giocatore che fa gol, che ti aiuta a vincere le partite e sono contento che resti perché sono sicuro che la sua presenza ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi. Spero possa giocare domenica e darci una mano a fare una grande partita”
Per Pedro: tu conosci meglio di tutti la mentalità vincente. Che consiglio ti senti di dare ai tuoi compagni per la prossima partita?
“Sappiamo che affrontiamo un avversario molto complicato, dovremo essere compatti e solidi, sia in fase difensiva che offensiva. Dobbiamo concentrarci sulla partita senza pensare alle voci esterne che possono distrarci”
Per Pedro: quant’è stata determinante nella tua scelta la presenza di giocatori come Dzeko e Mkhitaryan?
“Sì, è stata molto importante. Sono giocatori di grande livello ed esperienza, come altri che compongono questa rosa. E’ una squadra giovane ma con elementi di grande esperienza, che sono un fattore importante per i giocatori che devono venire perché sanno che la presenza di quei calciatori aiuta a raggiungere risultati importanti. Voglio ringraziare tutti i giocatori della Roma per l’accoglienza ricevuta, così come i tifosi che quando sono andato in centro mi hanno testimoniato affetto e simpatia. Spero di ripagare tutto questo”
Per Pedro: che obiettivo vi siete dati? Questa Roma può tornare in Champions League?
“L’obiettivo deve essere quello di vincere, personalmente ogni volta che scendo in campo lo faccio con questa intenzione, ogni volta che esco sconfitto o pareggio, anche in allenamento, sono arrabbiato. Il nostro obiettivo deve essere ambire al massimo, cercare di vincere il campionato e l’Europa League, questo credo debba essere l’obiettivo. Sappiamo che è difficile ma l’asticella va portata a questo livello. Se si inizia una stagione dicendo che l’obiettivo è il 4° posto, poi si rischia di arrivare al 6°-8° posto. La Roma, per club, tradizione e rosa, deve giocare la Champions League”
Per Pedro: contro il Verona hai avuto il primo contatto con le difese italiane. Quanto è importante per giocatori come te e Mkhitaryan l’intelligenza tattica?
“Conoscevo il calcio italiano anche se non ci avevo giocato. E’ complicato in Italia trovare spazio tra le linee, in cui è difficile creare occasioni perché è un calcio molto tattico, è importante l’intelligenza tattica, muoversi in campo per cercare occasioni. Vengo da un campionato che è l’opposto, sto guardando molte partite del campionato italiano per cercare di capirlo. E’ difficile, con pochi spazi, però da parte mia cercherò di aiutare la squadra il più possibile”
Per Pedro: cosa ti ha colpito di più della città e dei tifosi della Roma?
“E’ una città spettacolare, molto bella, con una storia incredibile. Sono contentissimo del rapporto coi tifosi, come detto prima ho ricevuto un’accoglienza molto affettuosa, un altro motivo per cui sono felice di essere arrivato qui. Tocca a me ora fare del mio meglio in cambio per ricambiare”
Per Pedro: secondo te qual è il tuo ruolo all’atto pratico e come farai ad aiutare a crescere questo gruppo?
“Non soltanto io ma tutta la squadra deve essere convinta del fatto di essere forte, di poter vincere le partite ed essere una squadra difficile da battere. Cercherò di dare il mio contributo in termini di gioco ed esperienza però dobbiamo essere tutti uniti per raggiungere un grande livello collettivo, è improbabile che un giocatore vinca da solo dei titoli”